AGI - Il ministro delle Finanze tedesco, il socialista Olaf Scholz, è il candidato alla cancelleria dell'Spd in vista delle elezioni parlamentari di settembre. "Ce la posso fare ", ha dichiarato Scholz durante il congresso straordinario dell'Spd che gli ha dato l'investitura con il 96,2% dei consensi, "corro perché la Germania ha bisogno di un'ampia alleanza per il progresso". "Posso portare la mia esperienza, la mia forza e le mie idee", ha aggiunto Scholz, che ha promesso un salario minimo orario di 12 euro nel suo "primo anno come cancelliere federale" e un'ambiziosa politica climatica.
La sfida di Scholz complessa, dal momento che l'Spd è sceso così in basso nelle preferenze degli elettori da rischiare di non essere rilevante per l'elezione del prossimo cancelliere. Gli ultimi sondaggi citati dalla stampa tedesca danno i socialisti tra il 14% e il 16% nonostante la crisi di consensi della Cdu/Csu che, a causa degli scandali sulle forniture di mascherine, è data tra il 23% e il 28%.
Una flessione che in parte si accompagna a un travaso di voti verso i Verdi, dati tra il 21% e il 28%. Scholz ostenta comunque ottimismo. "La campagna elettorale non è ancora cominciata", ha dichiarato il sessantaduenne. Scholz, sottolinea Handesblatt, ritiene che, uscita di scena Angela Merkel, gli elettori punteranno su una figura che abbia sufficiente esperienza di governo per riempire l'enorme vuoto che la cancelliera uscente si prepara a lasciare. I critici interni al partito lamentano invece l'insufficiente carisma dell'ex sindaco di Amburgo e un programma non ricchissimo di contenuti.
Né convince tutti l'intenzione di sfidare i lanciatissimi Verdi sul loro stesso campo, ovvero la protezione dell'ambiente. "Abbiamo già perso troppo tempo, vogliamo raggiungere la neutralità climatica entro il 2045 al più tardi", ha sottolineato Scholz, dicendo che il cambiamento climatico è "la missione umana essenziale di questo secolo".
L'Spd chiede inoltre di limitare la velocità in autostrada a 130 chilometri orari e di aumentare il numero di veicoli elettrici a 15 milioni nel 2030. Un altro punto del programma è inoltre fissare al 2040 il termine entro il quale tutta l'elettricità dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili.