AGI - "Siamo tutti colpevoli di questa situazione, dal governo centrale ai governi degli stati, dai partiti politici alle autorità religiose alle persone imprudenti, sbadate". Così l'attore indiano Kabir Bedi, noto in Italia per aver interpretato Sandokan, commenta all'AGI la grave crisi sanitaria nel suo Paese causata dall'epidemia di coronavirus.
"L'India - aggiunge - ha superato molto bene la prima ondata dell'epidemia. Abbiamo avuto il minor tasso di contagi e di morte pro capite nel mondo. Tutti, dal governo all'uomo comune, avevamo creduto di aver sconfitto il virus. Quindi, quando è iniziata la seconda ondata, si è diffusa come un incendio. Oggi abbiamo 400 mila nuovi casi al giorno, quasi 3 milioni in più ogni settimana! È per me un dolore enorme vedere tutta questa sofferenza".
Parlando in particolare dei raduni politici e religiosi che hanno avuto luogo senza il minimo rispetto delle misure di sicurezza, Bedi osserva: "La fede religiosa e il desiderio di arrivare al potere a volte possono accecare le persone. Il governo centrale e gli stati federali non avrebbero dovuto autorizzare festival e eventi elettorali. I partiti politici, in tutto il Paese, non avrebbero dovuto incoraggiarli. Allo stesso modo, le autorità religiose avrebbero dovuto bloccare le cerimonie e la gente non avrebbe dovuto partecipare. È stato molto irresponsabile ignorare i protocolli di sicurezza in piena pandemia".
"Una situazione disperata"
"Quando mancano ossigeno, posti letto negli ospedali e farmaci salvavita, com'è adesso, ovviamente ci sono scontri fra il governo centrale e quelli degli stati, composti da altri partiti politici. È un rimbalzo di responsabilità con toni molto accesi", osserva Bedi, "ora dilagano le reazioni dettate dalle emozioni perché c'è gente che soffre, non viene curata e tanti muoiono. I nostri medici e infermieri stanno lottando con grande determinazione, ma è una situazione disperata. Spero che usciremo presto da questo momento peggiore, come è accaduto in Italia, a New York e in altri luoghi", prosegue l'attore sottolineando che "nessun sistema sanitario del mondo può gestire numeri così schiaccianti".
"Dobbiamo lottare tutti insieme come una nazione e come individui. E abbiamo anche bisogno di tutto l'aiuto che possiamo avere dagli altri Paesi. È la prima volta in 60 anni che l'India ha chiesto aiuto all'estero per una crisi", aggiunge il protagonista di Sandokan, sottolineando che "la Onlus italiana che rappresento, 'Care&Share Italia', sta facendo tutto il possibile in India".
"Sì, c'è una carenza di vaccini" in India "e anch'io sto aspettando per la seconda dose. Ma siamo anche il più grande produttore al mondo di vaccini e tutti saranno vaccinati: il punto è che ci vorra' tempo", conclude Bedi, "è la catastrofe nazionale peggiore che abbia mai visto. Pregate per noi".