AGI - SpaceX e Nasa hanno riportato a Terra con successo gli astronauti che erano stati sulla Stazione spaziale internazionale per sei mesi. La navicella spaziale Crew Dragon è ammarata con successo, sostenuta da 4 paracadute, con a bordo tre astronauti americani e un giapponese, Michael Hopkins, Victor Glover e Shannon Walker della Nasa e Soichi Noguchi della Japan Aerospace Exploration Agency.L'ammaraggio, dopo 160 giorni nello spazio, è avvenuto di fronte alle coste di Panama City, in Florida, ed è stato trasmesso in diretta dalla Nasa con immagini strabilianti.
I quattro astronauti erano stati i primi in missione "operativa" ad essere trasportati sulla Iss dalla compagnia spaziale di Elon Musk, il visionario miliardario che è diventata un partner determinante della Nasa.Altri due americani avevano già effettuato il viaggio di andata e ritorno a bordo di Dragon nel 2020, ma era stata una missione di prova di due mesi appena, il primo volo verso l'Iss lanciato dagli Stati Uniti dalla fine delle missioni degli Space Shuttle, nel 2011, e il primo compiuto da una compagnia privata con astronauti a bordo.
Questa è la prima missione regolare ad essere trasportata sulla Terra da SpaceX. Per il ritorno a casa, gli astronauti hanno utilizzato la stessa astronave Dragon, battezzata "Resilience", che li ha portati in orbita e che SpaceX prevede di riutilizzare per altre missioni, dopo averla ricondizionata.
Sganciatosi dal modulo Harmony della Stazione spaziale, la navicella spaziale - che si chiama Resilience e ha uno spazio interno di 9 metri quadrati- ha riportato sulla Terra anche il risultato dei vari esperimenti condotti a bordo dell'Iss: un carico di 250 chilogrammi di materiale. Il carico viene conservato nella sezione pressurizzata, in armadietti di sicurezza che sono congelatori refrigerati.
Il ritorno di questo equipaggio, Crew-1, avviene dopo l'arrivo a bordo della Iss, la scorsa settimana, di una seconda missione regolare, Crew-2, missione sempre effettuata dalla compagnia americana.