AGI - Cinque stati Ue hanno già formalmente presentato il loro Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Commissione europea. La scadenza, indicativa, per tutti gli altri resta quella del 30 aprile. E, da qui al weekend, approderanno sulle scrivanie del Berlaymont altri piani per spartirsi i 750 miliardi di euro messo sul tavolo con il Next Generation Eu.
La Commissione, che ha messo al lavoro un centinaio di persone per esaminare tutti i progetti, ha due mesi di tempo per la valutazione. E il Consiglio Ue ha un altro mese per l'approvazione. Ma da più parti arrivano le richieste per accelerare i tempi e ottenere il pre-finanziamento del 13% prima di luglio.
La presidenza portoghese del Consiglio Ue “pianificherà l'approvazione dei primi piani” di Recovery già “nella riunione dell’Ecofin del 18 giugno”, ha annunciato Antonio Costa, premier del Portogallo (primo Paese a consegnare formalmente il piano) nonché presidente di turno del Consiglio Ue fino a fine giugno.
“Siamo pronti anche a convocare un Ecofin straordinario nell'ultima settimana di giugno per approvare una seconda serie di piani”, ha aggiunto. “Non possiamo perdere altro tempo, dobbiamo avviare la ripresa”, ha sottolineato il primo ministro socialista che si è congratulato con Francia, Germania e Grecia che hanno presentato i loro piani. A questi si è giunta nel pomeriggio anche la Slovacchia. “Tutti i piani sono il risultato di un dialogo costruttivo negli ultimi mesi con la Commissione europea, che ora consentirà una valutazione più rapida”, ha insistito Costa.
Da Parigi hanno rilanciato l'appello anche il presidente francese, Emmanuel Macron, e il premier sloveno, Janez Jansa. Sono i successori di Costa alla presidenza dell'Ue: la Slovenia da luglio e la Francia da gennaio 2022. "La Commissione si è messa in condizione di contrarre prestiti. Lo farà, spero, molto presto, già questa estate", è l'auspicio - ma anche sollecito - del capo dell'Eliseo. La Commissione sia "flessibile e rapida" affinché si "si concretizzi il più rapidamente possibile" il pacchetto, è invece l'appello del leader sloveno.
Da Bruxelles garantiscono sulla rapidità (tenendo comunque conto che alcuni piani sono composti di migliaia di pagine) ma un po' meno sulle flessibilità nella valutazione dei progetti. I criteri sono oggettivi e i tecnici li seguiranno alla lettera.
Dall'Italia, il sottosegretario per le politiche europee, Enzo Amendola, si mostra ottimista. "Avremo dalla Ue un anticipo del 13% delle somme prima dell'estate", ha detto ai microfoni di Sky Tg24. "Ci saranno anticipi da parte delle casse dei singoli Stati, che poi la Ue, due volte l'anno, valutati gli obiettivi e gli investimenti, rimborserà al bilancio dello Stato", ha spiegato.
"Una volta presentato il piano, la Commissione avrà otto settimane, l'Ecofin un altro mese. Io credo che i tempi saranno più celeri, perché la Commissione lavora sui programmi nazionali dal 15 ottobre e gran parte delle carte le conosce. Ci auguriamo pertanto che i tempi sanciti dall'accordo siano più veloci", così Amendola si unisce al coro.