AGI - Sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco altri due dei venti studenti rapiti martedì scorso da uomini armati dall'università di Greenfield, nello Stato nigeriano del Kaduna. Il ritrovamento dei corpi è stato comunicato dalle autorità locali, che venerdì scorso avevano recuperato i cadaveri di altri tre dei ragazzi rapiti nei pressi del villaggio di Kwanan Bature, non lontano dall'università. Durante l'attacco all'università un funzionario scolastico era stato ucciso e altri tre erano stati portati via insieme agli studenti.
Sale così a sei vittime il bilancio di quello che è il quinto assalto a scopo di rapimento avvenuto nel Kaduna ai danni di un istituto scolastico dallo scorso dicembre. Sia nel Kaduna che in altri Stati dell'Ovest del Paese si è intensificata l'offensiva di bande armate che terrorizzano le popolazioni saccheggiando villaggi, rubando bestiame e compiendo rapimenti di massa a scopo di estorsione.
Da alcuni mesi i rapimenti di massa nelle scuole sono diventate una delle attività principali delle bande. Da dicembre sono stati rapiti 730 bambini e adolescenti in quest'area della Nigeria. All'inizio di marzo, ancora nel Kaduna, 49 studenti furono portati via da una scuola professionale e solo dieci sono stati finora rilasciati.
Durante una conferenza stampa la scorsa settimana, il presidente dell'associazione locale dei genitori degli alunni ha denunciato l'inerzia delle autorità dello stato di Kaduna, che hanno vietato qualsiasi trattativa con i banditi. "Non daremo loro un centesimo, non realizzeranno alcun profitto nello stato di Kaduna", ha avvertito il governatore dello Stato, Nasir El-Rufai in un'intervista alla televisione locale all'inizio di aprile.
È grande il timore per le conseguenze del fenomeno sul sistema educativo della Nigeria, dove ben sei Stati del Nord hanno chiuso le scuole pubbliche per prevenire i rapimenti.