AGI - E' un ragazzo di 19 anni, Brandon Scott Hole, il killer che ha aperto il fuoco in un deposito della FedEx a Indianapolis, negli Usa, uccidendo almeno otto persone e ferendone diverse altre prima di suicidarsi. Lo riporta l'emittente americana Nbc News citando fonti nelle forze di polizia che hanno rivelato anche che nel deposito FedEx lavora un numero "significativo" di sikh, ma per ora non sono emerse ipotesi sul movente della carneficina.
La sparatoria in un magazzino di FedEx vicino all'aeroporto di Indianapolis ha provocato almeno 8 vittime. L'assalitore è morto suicida. A riferirlo è il portavoce del dipartimento di polizia metropolitana di Indianapolis, Genae Cook.
Secondo la ricostruzione pubblicata dal giornale locale Indianapolis Star, poco dopo le 23 locali la polizia ha risposto a una telefonata che dava l'allarme su una sparatoria in corso nel centro logistico FedEx che si trova vicino all'aeroporto internazionale della capitale dello stato dell'Indiana. Durante la sparatoria di stanotte a Indianapolis sono stati scaricati almeno 10 colpi.
Arrivati sul posto, gli agenti hanno trovato la sparatoria in corso. Diverse persone sono sono state portate negli ospedali della città. In un vicino hotel è stato allestito un centro di accoglienza per i familiari delle persone che non risultano raggiungibili. Nel centro di smistamento di FedEx a Indianapolis, il secondo "hub" più grande del gruppo, lavorano oltre 4.500 persone.
"Abbiamo appreso della tragica sparatoria nella nostra struttura", ha dichiarato l'azienda in una nota ripresa dai media locali. "La sicurezza delle persone è una delle nostre priorità e i nostri pensieri sono verso le persone che sono state colpite. Stiamo lavorando per raccogliere ulteriori informazioni e stiamo collaborando con le autorità investigative".
Jeremiah Miller, uno dei dipendenti dell'azienda, ha raccontato all'emittente locale WISH-TV "di aver visto un uomo che imbracciava una specie di 'fucile automatico' e di aver udito almeno 10 colpi: "Mi sono immediatamente abbassato e ho provato molta paura", ha aggiunto.
Timothy Boillat, un altro dipendente, ha detto ai giornalisti di aver visto circa 30 auto della polizia arrivare sulla scena. "Per fortuna, ero abbastanza lontano da non essere visto da quell'uomo".
Si tratta della terza sparatoria a Indianapolis quest'anno. La prima risale a gennaio, con l'uccisione di cinque persone tra cui una donna incinta, mentre la seconda è accaduta a marzo, con quattro vittime, di cui un bambino.
Aggiornato alle ore 21,00