AGI - La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha difeso l'applicazione di nuove restrizioni in una Germania ancora "saldamente attanagliata" dalla pandemia da Covid. "La situazione è seria, molto seria", ha avvertito la leader del Cdu, che ha chiesto di ascoltare i continui "appelli" degli operatori sanitari sull'emergenza in corso.
"Il virus non ascolta le mezze misure. Capisce solo una lingua: la forza", ha sottolineato il cancelliere, aggiungendo che il virus "non negozia" e che "ogni forma di esitazione è inutile". La Germania ha registrato nelle ultime 24 ore 25.831 nuovi casi e 247 morti.
Le nuove misure, compreso il primo coprifuoco nel Paese, sono contenute all'interno di una riforma che ha iniziato il suo iter parlamentare questa mattina preceduto dalle parole di Merkel nel Bundestag.
Il progetto di legge cerca di limitare la capacità d'azione degli stati federali (Lander) nella lotta contro il virus e imporre restrizioni omogenee e uniformi in tutto il Paese. Restrizioni che partano automaticamente quando si raggiungono i 100 casi per 100.000 abitanti in un periodo di sette giorni.
L'altro obiettivo è quello di rompere l'attuale stallo nei negoziati tra il governo centrale e gli stati federali, con alcuni Lander che si rifiutano, per ragioni economiche e sociali, di aumentare le restrizioni come proposto dalla Merkel.
"Dobbiamo fare tutto il possibile per fermare e rompere la terza ondata", ha aggiunto la Cancelliera, che giudica le misure tardive ma necessarie e giustificate, nonostante comportino conseguenze per la libertà dei cittadini.
La cancelliera ha dedicato parte del suo discorso al coprifuoco, una delle misure più criticate e messe in discussione. Si sono sentite grida e i fischi dai banchi dell'estrema destra, che negli ultimi mesi ha continuato a flirtare con le posizioni espresse dai negazionisti.
Nella sua formulazione attuale, sarebbe vietato uscire di casa tra le 21 e le 5 del mattino in quelle regioni che superano i limiti individuati dal governo. Tra le misure proposte ci sono anche le limitazioni dei contatti interpersonali tra i conviventi e persone "esterne" a questi nuclei e le chiusure di negozi non essenziali, tra cui le attività culturali, quelle legate al tempo libero e alla ristorazione.