AGI - Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, rompe il silenzio e a sei giorni dall'attacco di Mario Draghi, che lo aveva definito un "dittatore", serve al presidente del Consiglio la classica vendetta fredda.
Erdogan ha definito Draghi "maleducato e impertinente" e ha avvertito: "Le sue parole hanno colpito come un'ascia le relazioni tra Italia e Turchia". Dichiarazioni durissime che riaprono la ferita nei rapporti tra Roma e Ankara quando l'incidente diplomatico sembrava ormai archiviato, dopo la convocazione dell'ambasciatore italiano.
Finora Ankara aveva affidato la sua risposta al ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, che giovedì scorso aveva subito "condannato con forza" le parole di Draghi, chiedendo al presidente del Consiglio di ritirarle.
Oggi, Erdogan ha avuto un incontro in una biblioteca con giovani e giornalisti, sul faraonico progetto "Kanal Istanbul" per collegare il Mar di Marmara al Mar Nero, suik cui si erano concentrate tutte le domande dei giornalisti. Il presidente ha parlato poi dell'uscita della Turchia dalla Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.
Ad accendere il presidente turco è stata una delle ultime domande dei giornalisti presenti, sulle parole di Draghi: "Non è stato neanche eletto e danneggia le relazioni tra Turchia e Italia. L'uscita del presidente del consiglio Italiano denota una totale mancanza di equilibrio, assoluta impertinenza e volgarità. Le sue parole hanno colpito come un'ascia le relazioni tra Italia e Turchia, che erano giunte a un livello assai buono fino a quando il signor Draghi non ha parlato in questo modo. Prima di parlare di Erdogan in questi termini tenga bene a mente la propria storia", l'affondo del 'Sultano', poi pubblicato in un video su Twitter.
Giovedì scorso Draghi si era scagliato contro Erdogan, che aveva ospitato un vertice con i vertici dell'Ue, in cui la presidente dell'Unione europea, Ursula von der Leyen era rimasta senza una sedia. I funzionari turchi hanno subito respinto ogni responsabilita' per l'incidente, affermando che stavano applicando le istruzioni del protocollo ricevute da Bruxelles.
Ma l'accaduto, etichettato come 'sofagate', e' diventato l'argomento principale del primo vertice Turchia-Ue dell'ultimo anno mettendo in ombra i tentativi di entrambe le parti di riparare a mesi di relazioni turbolente. Draghi si e' detto "dispiaciuto per l'umiliazione subita da von der Leyen con questi, chiamiamoli per quello che sono, dittatori".
Erdogan ha anche esortato Draghi a guardare indietro alla storia dell'Italia, in un apparente riferimento a Benito Mussolini. "Dovresti prima di tutto essere consapevole della tua storia per fare un commento del genere su Tayyip Erdogan, ma vediamo che non lo sei", ha detto il leader turco.
L'incidente avvenuto ad Ankara ha anche creato uno scandalo a Bruxelles, dove il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e' stato aspramente criticato per essersi seduto su una delle due sedie e relegato von der Leyen su un divano vicino. Michel ha passato gran parte della scorsa settimana a scusarsi, dicendo di aver passato notti insonni a pensare a come avrebbe potuto gestire meglio le cose.