AGI - In Gran Bretagna più della metà delle persone positive al test per Covid-19 è asintomatica. Lo rivelano i dati dell'Office for National Statistics (Ons), secondo i quali il 53 per cento di coloro a cui è stato diagnosticato il virus ha dichiarato di non avere sintomi, comprese febbre e tosse.
L'indagine, che ha esaminato 10mila persone in tutto il Regno Unito tra dicembre 2020 e marzo 2021, suggerisce che la trasmissione asintomatica è più comune di quanto si temesse in precedenza.
Tra le persone positive sintomatiche, i dati britannici rivelano che i segnali più comuni sono la stanchezza, seguiti da mal di testa e tosse. Tuttavia, l'NHS (il servizio sanitario britannico) elenca tra i sintomi rivelatori dell'infezione solo febbre, tosse continua e perdita di gusto e olfatto. Ma meno di un quinto delle persone, cioè il 18 per cento, ha segnalato perdita di gusto e olfatto come unico sintomo.
"La nostra analisi oggi evidenzia la gamma di sintomi che le persone possono sperimentare con Covid", spiega Sarah Crofts esperta di statistica dell'Ons. I classici sintomi stanchezza, mal di testa e tosse sono quelli più comunemente segnalati da coloro che sono stati contagiato dal virus, mentre solo circa uno su cinque sperimenta unicamente la perdita del gusto o dell'olfatto.
"Circa la metà di coloro che abbiamo testato non ha riportato alcun sintomo anche se erano presenti livelli elevati di virus nel corpo", dice Crofts. "Questo sottolinea che le persone possono inconsapevolmente contrarre il virus nella comunità e potenzialmente trasmetterlo ad altri. È fondamentale - prosegue - continuare a misurare i livelli di infezione nella popolazione e raccogliere informazioni sui sintomi in modo da poter identificare eventuali cambiamenti che altrimenti potrebbero passare inosservati".
I sintomi meno comuni sono risultati invece dolore addominale, diarrea e nausea o vomito. Inoltre, i dati mostrano un aumento di tutti i sintomi da dicembre a febbraio.
Se infatti circa il 55 per cento delle persone risultate positive al test ha riferito di non avere sintomi a dicembre, la percentuale è leggermente diminuita a gennaio (46 per cento) e a febbraio (47 per cento), ma è aumentata nuovamente al 53 per cento lo scorso marzo. Tutti i dati si riferiscono alle persone che non sono finite in ospedale, case di cura e altri contesti istituzionali.