AGI - La coordinatrice della Casa Bianca per il confine meridionale, Roberta Jacobson, lascerà l'incarico a fine mese: lo ha reso noto un comunicato dell'Amministrazione Biden in cui si sottolinea che l'ex ambasciatrice in Messico si era impegnata a servire solo nei primi 100 giorni della nuova presidenza.
Tuttavia la notizia arriva mentre da tre mesi sono in forte aumento gli attraversamenti di migranti dalla frontiera con il Messico che a marzo hanno superato nettamente i 100mila. La 60enne newyorchese ricopre il ruolo di 'zarina' dell'immigrazione nel Consiglio per la sicurezza nazionale.
"Un'immigrazione più umana"
Nell'anticipare la decisione di farsi da parte, la Jacobson ha lodato gli sforzi della presidenza Biden per "riparare" il sistema dell'immigrazione dopo l'era Trump, rendendolo "umano, ordinato e sicuro".
"Lascio con ottimismo,", ha dichiarato in un'intervista al New York Times, "la direzione della nostra politica è chiaramente quella giusta per il Paese". L'annuncio arriva però in un momento delicato, con il confine con il Messico al centro di un'accesa polemica politica perché l'Amministrazione Biden non è riuscita ad arginare gli arrivi e sta ricorrendo agli arresti di massa che erano stati rimproverati a quella precedente guidata da Trump.
Record di arrivi di minori a marzo
La Jacobson ha affermato che la questione va affrontata a monte, in America centrale, ma intanto a marzo c'è stato il record storico di minori che hanno varcato il confine dal Messico. Biden due settimane fa ha affidato la gestione dell'emergenza alla sua vice, Kamala Harris, ma lei non ha ancora visitato la zona di frontiera e questo ritardo è stato molto criticato.
Il ruolo di Kamala
Nel comunicato della Casa Bianca si ribadisce il ruolo di Kamala Harris, che sarà affiancata dal segretario alla Sicurezza nazionale, Alejandro Mayorkas, e da quello alla Salute, Xavier Becerra. Per limitare gli arrivi, il presidente aveva già deciso di continuare a fare uso del Titolo 42, un ordine esecutivo del segretario della Sicurezza della presidenza Trump, che permette, a causa della pandemia, di vietare viaggi non essenziali. Sul piano concreto questo ha permesso alla polizia di frontiera di fermare e rimandare indietro decine di migliaia di migranti.