La portacontainer Ever Given è stata disincagliata e il traffico nel Canale di Suez può riprendere. L'imbarcazione lunga 400 metri che da martedi' scorso bloccava il transito in un'arteria fondamentale per il commercio mondiale è stata rimessa a galla alle 15:05.
Risospinta in posizione diagonale dai forti venti, la nave è stata poi rimessa in posizione centrale dai rimorchiatori, che la stanno ora trainando verso il Grande Lago Amaro, un largo bacino al centro del canale dove sarà sottoposta a ispezioni tecniche.
Gli equipaggi dei rimorchiatori impegnati, saliti ieri a 16 con l'arrivo dell'italiana Carlo Magno e dell'olandese Alps Guard, hanno festeggiato il successo dell'operazione facendo suonare i nautofoni. A favorire il disincaglio è stato il picco di alta marea, che ha consentito di liberare il bulbo di prua dalla sabbia, di cui le draghe hanno rimosso 27 mila metri cubi a una profondità di 18 metri.
È stato cosi' scongiurato il 'piano C', che il governo egiziano aveva ordinato ieri di predisporre, ovvero lo scarico dei container presenti sulla nave, battente bandiera panamense, gestita dalla compagnia taiwanese Ever Green e di proprietà della società giapponese Shoei Kisen Kaisha. Lo scarico non avrebbe solo allungato i tempi ma avrebbe posto il rompicapo logistico dello stoccaggio temporaneo dei container.
Non è chiaro quando il traffico potra' tornare alla normalita' in un passaggio, rotta marittima piu' breve tra Europa e Asia, attraversato dal 25% delle navi cargo e dal 10% delle merci che ogni giorno solcano i mari del mondo. Le imbarcazioni coinvolte nel colossale ingorgo formatosi da entrambi i lati del Canale sono circa 400.
Alcune di esse nei giorni scorsi hanno finito per fare marcia indietro e circumnavigare il Capo di Buona Speranza per arrivare nel Mediterraneo, una deviazione di 9 mila chilometri che comporta almeno sette giorni aggiuntivi di viaggio.
I turni di lavoro, fa sapere l'Autorita' del Canale, saranno raddoppiati per consentire lo smaltimento dell'ingorgo. L'armatore danese Maersk ha stimato in sei giorni il tempo necessario per un ritorno alla normalita' ma circolano previsioni meno ottimistiche che parlando di dieci giorni.
L'Egitto celebra intanto come un successo patriottico quello che stava diventando un enorme danno d'immagine. Stamane il presidente Abdel Fattah al-Sisi, quando ancora il disincaglio era incompleto, aveva lodato "gli egiziani riusciti a porre fine alla crisi della nave nonostante l'enorme complessità tecnica del procedimento".
Osama Rabei, presidente dell'Autorita' del Canale, ha lodato "l'efficienza degli ingegneri egiziani" nella gestione della crisi, che ha bloccato merci per un valore pari a 9,6 miliardi di dollari al giorno, secondo i calcoli di Lloyds' List.
Le perdite economiche per l'Egitto, secondo l'Autorità, sono state invece pari a 12-14 milioni di dollari al giorno. Si aprira' ora l'indagine sulle ragioni dell'incidente.
L'ex vice presidente dell'Autorità del Canale, Mahmoud Taha, ha dichiarato a Extra News che la tempesta di sabbia di martedì scorso ha sicuramente contribuito all'incaglio dell'imbarcazione ma che, dal momento che altre 12 navi, alcune delle quali ancora più grandi della Ever Given, avevano attraversato il canale nelle stesse ore, è molto probabile ci sia stato un errore umano.