AGI - Se la conferma del premier conservatore Mark Rutte era scontata, la vera sorpresa delle elezioni legislative in Olanda si chiama Sigrid Kaag. L'attuale ministro del Commercio Estero ha portato D66, il partito di sinistra liberale che guida, a 24 seggi in Parlamento, scalzando dal secondo posto l'ultradestra di Geert Wilders, che ne ha conquistati 17.
Il successo di Kaag, 59 anni, fluente in sei lingue tra cui l'arabo, deriva dall'aver offerto un'alternativa concreta sia a Rutte che a Wilders: nei contenuti (con il rigetto di una politica troppo rigida sull'immigrazione) come nei toni, pacati come si conviene a un diplomatico con una lunga carriera alle spalle.
Cattolica e sposata con un musulmano, un dentista palestinese dal quale ha avuto quattro figli, Sigrid Kaag ha ricoperto una lunga serie di incarichi di prestigio all'estero. È stata rappresentante dell'Unhcr a Gerusalmme, direttrice dell'Unicef per il Medio Oriente e l'Africa, direttrice dell'Ufficio per le relazioni esterne del programma Onu per lo Sviluppo e coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano, per citare solo parte del suo curriculum.
L'incarico che ha reso Kaag nota al grande pubblico è stato però quello, assunto nel 2014, di coordinatrice della missione congiunta dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche in Siria.
L'aver trascorso buona parte della sua vita all'estero avrebbe potuto essere un punto debole. Il profilo di Kaag è stato criticato perché troppo elitista, non abbastanza in sintonia con i problemi del cittadino medio. Lei si è sempre difesa ricordando di non avere origini agiate. La scommessa è però stata vinta. E Rutte ha già annunciato di volerla come interlocutrice per il nuovo governo.