AGI - Si complica sempre più la situazione sanitaria in Brasile, che continua a macinare record nel numero di decessi e contagi, e dove adesso le autorità sanitarie locali moltiplicano gli appelli al governo perché imponga un lockdown nazionale.
Il Brasile è attualmente l'epicentro globale della crisi, il secondo Paese per numero di decessi e morti dopo gli Usa dove però è in atto una sistematica campagna di vaccinazione: ha registrato 2.841 morti per virus nelle ultime 24 ore, un nuovo record giornaliero dall'inizio della pandemia, che ha già fatto più di 282mila morti e 11,6 milioni di contagi.
Il numero di morti registrati martedì supera di gran lunga quello di mercoledì della scorsa settimana (2.286 vittime), che era stato finora il giorno più letale dall'inizio della pandemia; e ormai il bilancio viaggia verso i 3mila decessi al giorno.
Martedì sera il ministero ha tardato a dare i dati, li ha diffusi un'ora più tardi del solito e a quel punto sono stati più alti di quelli che erano stati indicati poco prima dal consiglio nazionale della Salute (2340 morti) e che peò' evidentemente non erano aggiornati.
Intanto le autorità sanitarie dello Stato più popoloso, San Paolo, hanno invitato il nuovo ministro della salute a considerare l'imposizione di un lockdown nazionale. Marcelo Queiroga, sarà ufficialmente nominato proprio oggi (è il quarto che si succede alla guida del dicastero dall'inizio della pandemia).
Il presidente Jair Bolsonaro si è costantemente opposto alle misure di quarantena introdotte dai governatori statali, sostenendo che i danni collaterali all'economia sono ben peggiori degli effetti del virus stesso.
Parlando con i media, martedì, Queiroga ha esortato i brasiliani a indossare mascherine e lavarsi le mani, ma non ha assolutamente parlato di lockdown e neanche di misure di allontanamento sociale.
Intanto la Fondazione Oswaldo Cruz, il più importante centro di ricerca scientifica dell'America Latina, ha rilevato che il Brasile sta vivendo "la più pesante crisi sanitaria e ospedaliera della sua storia" e ha chiesto di rafforzare "con urgenza" le misure per frenare i contagi.
Secondo i dati più aggiornati, nel sistema sanitario pubblico di 25 dei 27 Stati brasiliani, i tassi di occupazione delle Unità di Terapia Intensiva sono pari o superiori all'80%, e in 15 regioni hanno già superato il 90% della loro capacità, una situazione "assolutamente critica", avverte l'istituto.