AGI - AstraZeneca di nuovo al centro dell'attenzione in Europa. Questa volta a preoccupare non è il ritardo delle consegne ma sono alcune dosi somministrate che sembrano essere collegate a casi di trombosi in diversi Paesi dell'Unione.
L'Agenzia europea per i medicinali (l'Ema) ha aperto un'indagine per appurare i fatti, ma al momento assicura che non vi sono indicazioni che la vaccinazione abbia causato le patologie in questione.
Nel frattempo però diversi Stati hanno adottato misure precauzionali: Austria, Estonia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia hanno sospeso le inoculazioni con il lotto sospetto, l'Abv5300. Danimarca, Norvegia e Islanda sono andate oltre: hanno sospeso tutte le somministrazioni del siero di AstraZeneca. L'Italia ha invece bloccato un altro lotto sospetto, l'Abv2856.
Il rischio ora è trovarsi a fronteggiare una paura generalizzata con una conseguente fuga dalla vaccinazione contro il Covid, unica strada per lasciarsi alle spalle la pandemia. è innegabile pero' che ci sia una preoccupazione diffusa.E lo dimostra il crollo nella giornata di giovedì 11 marzo delle azioni di AstraZeneca in Borsa (-2,5%).
Il caso è scoppiato in Austria. Qui le autorità hanno deciso per prime di sospendere il lotto Abv5300 dopo che a una persona è stata diagnosticata una trombosi multipla (formazione di coaguli di sangue all'interno dei vasi sanguigni) ed è morta dieci giorni dopo la vaccinazione, e un'altra è stata ricoverata in ospedale con embolia polmonare (blocco nelle arterie dei polmoni) dopo essere stata vaccinata.
L'Ema è intervenuta già nella serata di ieri per dare notizia dell'avvio dell'indagine e per rassicurare che attualmente "non vi sono indicazioni che la vaccinazione abbia causato queste patologie, che non sono elencate come effetti collaterali di questo vaccino".
Il lotto Abv5300, composto da un milione di dosi, era stato consegnato a 17 Paesi Ue (tra cui non compare l'Italia) ed è al momento sotto esame dal Comitato per la sicurezza dell'Ema, il Prac.
"Le informazioni finora disponibili indicano che il numero di eventi tromboembolici nelle persone vaccinate non sia superiore a quello osservato nella popolazione generale", scrive l'Agenzia. "E lo confermano i dati: a oggi sono stati segnalati 30 casi di eventi tromboembolici tra i 5 milioni di persone vaccinate con le dosi Covid-19 AstraZeneca nello Spazio economico europeo".
La posizione del comitato per la sicurezza (Prac) dell'Ema è che "i benefici del vaccino continuano a superare i suoi rischi e il vaccino puo' continuare a essere somministrato mentre vanno avanti le indagini sui casi di eventi tromboembolici".
È la stessa linea seguita da Bruxelles: "Seguiamo i pareri scientifici e le indicazioni dell'Ema", ha spiegato un portavoce della Commissione europea a chi gli chiedeva di eventuali azioni. È quanto emerso anche nella telefonata tra la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi: "Non vi è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino Astrazeneca".
La decisione più saggia a questo punto è mantenere la calma. Da Parigi, il ministro della Salute, Olivier Vèran, ha dichiarato che "sulla base dell'indicazioni dell'Agenzia nazionale per la sicurezza dei farmaci, che segue le raccomandazioni dell'Ema, non è necessario sospendere le vaccinazioni con AstraZeneca". E ha ripetuto il dato dell'Ema: su 5 milioni di europei, 30 hanno avuto problemi di coagulazione.
Così anche Berlino che dice "non avere motivo per sospendere i lotti". "In Spagna non ci sono stati casi e il rapporto tra il vaccino e i decessi non è stato ancora dimostrato", ha spiegato invece la ministra della Salute spagnola, Carolina Darias. "Da noi non ci sono casi di trombosi legati al vaccino, solo effetti collaterali minori" ha aggiunto, invitando a "prudenza e tranquillità".