AGI - Venticinque operatori umanitari si sono rifugiati in un bunker in una base Onu a Dikwa, nel Nord-Est della Nigeria e sono assediati da jihadisti dello Stato Islamico dell'Africa occidentale (Iswap). Lo hanno riferito fonti della sicurezza e delle Ong, aggiungendo che il campo "è stato completamente dato alle fiamme dai miliziani e finora nessuno staff è stato colpito". L'Iswap è una costola di Boko Haram, il sanguinario gruppo jihadista che insanguina la Nigeria dal 2002.
A sferrare l'attacco sono stati jihadisti legati all'Isis nel Nord-Est della Nigeria gli autori dell'attacco a una base Onu nella città di Dikwa: hanno cercato di entrare in uno spazio sicuro dove si erano rifugiati 25 operatori umanitari. "La base è stata incendiata dai combattenti ma finora nessun dipendente è stato colpito", ha detto una delle fonti, che ha preferito restare anonima.
"Chiusi nel bunker"
"Abbiamo 25 dipendenti che si sono rifugiati in un bunker, in cui gli insorti stanno ora cercando di penetrare", ha aggiunto la fonte, confermando le informazioni di un ufficiale dell'esercito. "I terroristi Iswap hanno lanciato un attacco simultaneo contro una base militare e una base umanitaria dell'Onu", ha riferito una fonte militare.
Rinforzi militari con base nella città di Marte (Stato di Borno), a 40 chilometri di distanza, sono stati inviati per aiutare a respingere l'attacco, ha riferito una fonte di una Ong, aggiungendo che "due aerei e un elicottero stano fornendo supporto aereo.
Tre anni fa, il 1 marzo 2018, i combattenti dell'Iswap hanno attaccato una base delle Nazioni Unite nella città di Rann, nel Nord-Est della Nigeria, uccidendo tre operatori umanitari e rapendone un altro.