AGI - Accelerare sulla vaccinazione dei cittadini europei e linea dura per le case farmaceutiche che non adempiono alle obbligazioni previste dai contratti. Queste, secondo quanto si apprende, le linee guida dell'intervento del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo primo Consiglio Europeo da premier italiano.
"Sosteniamo gli ulteriori sforzi della Commissione per lavorare con l'industria e gli Stati membri per aumentare la capacità dell'attuale produzione di vaccini e per adeguare i vaccini alle nuove varianti, se necessario". Così si legge nella bozza - di cui ha preso visione l'AGI - delle conclusioni del vertice Ue che si è aperto oggi. "Sosteniamo inoltre gli sforzi in corso della Commissione per accelerare la disponibilità di materie prime, facilitare gli accordi tra i produttori attraverso le catene di approvvigionamento, estendere le strutture esistenti in modo da favorire l'aumento della produzione nell'Ue e promuovere gli sforzi di ricerca e sviluppo", si legge ancora nella bozza.
“La nostra strategia sui vaccini ha garantito che tutti gli Stati membri abbiano accesso ai vaccini” ma “dobbiamo accelerare con urgenza l'autorizzazione, la produzione e la distribuzione di vaccini, nonché la vaccinazione”, è scritto anche nella bozza de documento dei leader Ue, impegnati nel videosummit. Il documento sottolinea anche la necessità di “migliorare la nostra capacità di sorveglianza e rilevamento al fine di identificare le varianti il prima possibile in modo da controllarne la diffusione”. “Le aziende devono garantire la prevedibilità della loro produzione di vaccini e rispettare i termini di consegna contrattuali”, è l’appello rivolto al settore farmaceutico.
Nel suo intervento, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha detto: "È stato un gesto di lungimiranza dei nostri governi incaricare la commissione europea di acquisire vaccini da distribuire a tutti e 27 gli Stati membri. La via europea, ci ha permesso di evitare la concorrenza tra i Paesi europei e impedire che Paesi ricchi si accaparrassero la maggior parte dei vaccini". Sassoli ha sottolineato: "Sono fortemente contrario a qualsiasi accordo bilaterale e vi chiedo di essere chiari nel rifuggire ogni tentazione di nazionalismo sui vaccini. Un approccio comune consente anche di monitorare, indagare e sanzionare ogni tentativo di frode ai danni degli stati membri".
Secondo il presidente dell'Eurocamera, "le case farmaceutiche dovrebbero onorare i loro obblighi contrattuali, ma dovremmo anche continuare ad agevolare tutte le soluzioni pratiche di concessione di licenze che permettano di accelerare la vaccinazione su grande scala dei nostri cittadini". Per Sassoli, "per aumentare in tempi rapidi la produzione è essenziale affrontare le carenze e le strozzature nella catena di approvvigionamento. La nostra ripresa economica sarà più forte se la diffusione dei vaccini sarà maggiore", ha aggiunto. "Più in prospettiva - ha spiegato Sassoli - questa pandemia dovrebbe portarci a una riflessione sul rapporto tra protezione della proprietà intellettuale e il massiccio finanziamento pubblico erogato per la ricerca a livello europeo".
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha aperto il vertice dell'Ue in corso con il benvenuto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e ha espresso le sue condoglianze per l'attaco in Congo in cui hanno perso la vita l'ambasciatore italiano Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista Mustapha Milambo. Michel ha rivolto un saluto di benvenuto anche alla nuova premier dell'Estonia, Kaja Kallas.
"Vincere la pandemia è la base per poter ricostruire un percorso di fiducia, sappiamo che la vinceremo grazie ai vaccini e grazie ai possibili progressi anche nelle terapie", ha detto Paolo Gentiloni, commissario Ue agli Affari Economici, durante la lectio magistralis 'Rebuilding Trust' all'inaugurazione dell'anno accademico del master in giornalismo e comunicazione multimediale della Luiss. "Sappiamo - ha sottolineato ancora - che abbiamo sottovalutato l'imponenza del compito di produrre centinaia di milioni di dosi di questi vaccini in poche settimane".
Secondo Gentiloni, "ora in Italia siamo tutti europeisti, in fondo già il Conte 2 aveva espresso con chiarezza questa scelta europeista. Una scelta confermata con un primo ministro che ora può giocare un ruolo chiave in Europa, a patto che si dia il buon esempio con il Piano Nazionale Next generation Eu".