AGI - La Cina punta ad accelerare la produzione e le esportazioni di vaccini contro il Covid-19, soprattutto ai Paesi in via di sviluppo.
Pechino conta di produrre due miliardi di dosi entro la fine del 2021 e punta a raddoppiare la cifra alla fine del prossimo anno, coprendo il 40% della domanda mondiale di vaccini, secondo quanto dichiarato in una recente intervista al tabloid Global Times da Feng Doujia, presidente della China Vaccine Industry Association.
Feng ha confermato le cifre della produzione di vaccini dei due maggiori gruppi farmaceutici cinesi, Sinovac e Sinopharm, che hanno stimato una produzione di almeno un miliardo di dosi a testa, entro la fine del 2021. In totale, ha aggiunto il dirigente cinese, sono diciotto le industrie del settore che stanno lavorando per espandere la capacità di produzione.
I vaccini di Sinovac e Sinopharm sono i più utilizzati nella campagna di vaccinazione in Cina, che a oggi conta oltre 40 milioni di dosi somministrate, soprattutto a personale di fasce considerate a rischio. La "diplomazia del vaccino" - come spesso viene definito l'uso del vaccino da parte della Cina con l'obiettivo di guadagnare influenza all'estero - è da tempo sotto osservazione, ma il numero di Paesi attratti dall'offerta cinese sembra in crescita: comprende anche il Sud America, dove 12 Paesi hanno già ricevuto o sono in attesa di ricevere le prime dosi.
Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, ha confermato che la Cina sta fornendo assistenza sui vaccini contro il Covid-19 a 53 Paesi, la maggiore parte dei quali sono Paesi in via di sviluppo, e che la Cina sta esportando i propri vaccini in 27 Paesi, tra cui Serbia e Ungheria. "Ci auguriamo che tutti si uniscano e diano il proprio contributo", ha aggiunto il portavoce, "per sostenere in particolare i Paesi in via di sviluppo a superare la pandemia". (AGI)