AGI - L'Iran e l'Aiea, l'agenzia nucleare dell'Onu, hanno concordato domenica un nuovo regime di verifica del programma nucleare, più limitato e per un periodo di tre mesi, in vista della sospensione della cooperazione, annunciata da Teheran per la prossima settimana. Lo ha annunciato il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi, al suo ritorno a Vienna da una visita di due giorni a Teheran, dove ha incontrato i principali negoziatori nucleari iraniani.
"Avremo meno accesso (rispetto ad ora), dobbiamo essere onesti, ma conserviamo un accesso sufficiente", ha detto Grossi parlando nell'aeroporto della capitale austriaca. Martedì in Iran entrerà in vigore una legge e che prevede la sospensione del cosiddetto "Protocollo aggiuntivo" del Trattato di non proliferazione nucleare se gli Stati Uniti non revocheranno le sanzioni.
Questo protocollo consente agli ispettori dell'Aiea di ispezionare senza preavviso qualsiasi struttura, civile o militare. E' una misura chiave dell'accordo sul nucleare del 2015. Grossi ha sottolineato oggi che "la legge esiste e verrà applicata", il che significa che "il protocollo aggiuntivo sarà sospeso". "Tuttavia - ha aggiunto il direttore - abbiamo concordato uno specifico accordo bilaterale per colmare quel periodo nel miglior modo possibile senza perdere la necessaria capacità di verifica".
Poche ore dopo però l'ayatollah Ali Khamenei, guida suprema della Repubblica Islamica, ha usato toni duri. L'Iran potrebbe arricchire l'uranio "fino al 60%, se fosse necessario", ha detto Khameni, come riporta la tv di Stato, ribadendo che Teheran non cederà mai alla pressione americana sul suo programma nucleare.
Le parole di Khamenei arrivano poco dopo l'annuncio da parte dell'ambasciatore dell'Iran e rappresentante permanente presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Kazem Gharibabadi, che le autorità iraniane non permetteranno le ispezioni dell’Aiea, agenzia internazionale per l’energia atomica, dopo il 23 febbraio, in attuazione di una legge approvata dal parlamento che prevede il blocco degli accessi agli ispettori se non saranno ritirate le sanzioni contro Teheran.
Secondo una dichiarazione congiunta, però, Iran e Aiea hanno deciso di comune accordo di interrompere l'attuazione dei protocolli aggiuntivi per tre mesi durante i quali Teheran continuerà a raccogliere le informazioni di monitoraggio e, se le sanzioni saranno revocate, l'Iran consegnerà all'Aiea le registrazioni di tutte le operazioni effettuate. Al contrario, nel caso in cui le sanzioni non venissero revocate, le informazioni delle operazioni saranno cancellate.
"Sull'accordo nucleare iraniano sono in corso importanti contatti diplomatici tra tutte le parti, compresi gli Stati Uniti per vedere se vi è la possibilità di tornare all'accordo lasciato dall'amministrazione Trump", ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio affari esteri. "Credo sia un modo per riportare l'Iran alla piena attuazione degli impegni presi nell'accordo", ha aggiunto.
Il Parlamento iraniano, controllato dalle forze conservatrici, ha accusato il governo di "bypassare la legge". Alcuni parlamentari hanno duramente attaccato l'esecutivo e nel dibattito è entrata anche la Guida Suprema, Ali Khamenei. "Il governo non ha il diritto di decide e agire in modo arbitrario", ha tuonato il presidente della Commissione parlamentare per la Sicurezza nazionale, Mojtaba Zolnour, citato dai media di Stato.
"L'accordo è un insulto al Parlamento", ha aggiunto il deputato. In seguito alla legge con cui il Parlamento, a fine dicembre, ha chiesto al governo di fatto di potenziare il programma nucleare e limitare le ispezioni Aiea, sospendendo l'applicazione del cosiddetto Protocollo addizionale che, tra le altre cose, autorizza verifiche a siti sospetti e con scarso preavviso.
L'intesa temporanea prevede che gli ispettori non avranno più accesso ai video delle telecamere che controllano determinati siti, ma se gli Usa revocheranno le sanzioni nei prossimi tre mesi, le informazioni registrate verranno di nuovo condivise con l'Agenzia Onu, in caso contrario verranno distrutte. Khamenei, che ha chiesto un'applicazione "precisa" della legge varata dal Parlamento, ha anche invitato l'Assemblea legislativa e l'esecutivo a "lavorare insieme" per superare le divergenze velocemente, in modo che "non sembri che nel Paese ci sia dissonanza".