AGI - Ricorrono oggi i dieci anni dalla caduta dell'ex presidente egiziano Hosni Mubarak. Era infatti l'11 febbraio 2011 quando, sotto la pressione di continue manifestazioni di piazza, Hosni Mubarak si dimise.
Quarto presidente dell’Egitto, Mubarak ricoprì la più alta carica dello Stato egiziano per trent’anni. Ufficiale dell’aeronautica, poi vicepresidente sotto la presidenza di Anwar Sadat, alla morte di quest’ultimo (ucciso da alcuni soldati durante una parata) era diventato presidente.
Tra il 2010 e il 2011, allo scoppio della “primavera araba”, una lunga ondata di proteste che investì tutto il Nord Africa, propagandosi anche al Corno d’Africa e alla penisola araba. All’origine delle proteste di piazza, che continuarono per mesi con più o meno intensità, la disoccupazione, la povertà, la corruzione, la fame, l’assenza di libertà individuali e la violazione di diritti umani.
Il malcontento coinvolse anche l’Egitto. Le dimostrazioni di Piazza Tahir, diventate iconiche, si inasprirono a tal punto da costringere il presidente Hosni Mubarak a dare le dimissioni. Rifugiatosi a Sharm el-Sheikh, Mubarak fu poi coinvolto in varie inchieste.
Alle dimissioni di Mubarak, seguirono elezioni che, per la prima volta portarono al potere un membro della Fratellanza musulmana, Mohammed Morsi. Il suo governo durò solo fino all’estate 2013 quanto Morsi fu destituito dal generale Abd al-Fattah al-Sisi.
Hosni Mubarak è morto in un ospedale del Cairo il 25 febbraio 2020 all'età di 91 anni. Il giorno successivo, dopo funerali militari, è stato sepolto nella tomba di famiglia all'interno del cimitero cittadino di Heliopolis.