AGI - Le controversa legge sulla sicurezza nazionale voluta per Hong Kong dalla Cina e contestata dai giovani oppositori nell'ex colonia britannica viene spiegata ai bambini delle scuole elementari con un video-cartoon. Il protagonista è un gufo con gli occhiali che la illustra ai più piccoli, la versione è ovviamente quella della propaganda di Pechino. Le nuove linee guida emesse dall'Ufficio per l'Educazione di Hong Kong sottolineano che la legge "e' di grande importanza" e "gli insegnanti non dovrebbero trattarla come se fosse una materia di discussione controversa". Al contrario, dovrebbero insistere sul fatto che la protezione della sicurezza nazionale e' "responsabilità di tutti i cittadini" e che, soprattutto, "non c'e' spazio per dibattiti o compromessi".
"Sviluppare il concetto di identità nazionale"
Incrementare il senso di appartenenza alla nazione e lo sviluppo del concetto di identità nazionale sono gli obiettivi più importanti della circolare inviata alle scuole elementari e medie di Hong Kong, nel tentativo con la propaganda di stroncare sul nascere le inclinazioni alla protesta anti-establishment filocinese."Molti Paesi hanno leggi per proteggere la sicurezza nazionale", dice la voce narrante nel video, dove compare un mappamondo su cui vengono indicati i Paesi che hanno adottato questo tipo di leggi, come Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia, Canada (Paesi con cui Pechino ha avuto accese discussioni riguardo alla legge). Hong Kong, è la conclusione del video, è "parte inalienabile" della Cina e "gode di un alto grado di autonomia con l'attuazione di un Paese, due sistemi'", il modello con cui Pechino regola il proprio rapporto con l'ex colonia britannica, ritenuto ormai svuotato del significato originario da molti Paesi occidentali, a cominciare dalla Gran Bretagna, con l'imposizione della nuova legge.
Le critiche internazionali alla nuova legge
La legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong e' stata ampiamente criticata a livello internazionale e diversi Paesi occidentali hanno deciso di sospendere i trattati di estradizione in vigore con la regione amministrativa speciale cinese dopo la sua imposizione da parte di Pechino: il provvedimento prevede pene fino all'ergastolo per chi e' ritenuto colpevole dei reati di terrorismo, secessione, sovversione e collusione con forze straniere, eliminando di fatto le proteste pro-democrazia nella regione amministrativa speciale cinese. (