AGI - Alexei Navalny è comparso davanti ai giudici in un'aula affollata da diplomatici stranieri per l'udienza in cui i giudici decideranno se commutare la condizionale in tre anni e mezzo di carcere. In piazza, si sono radunati i suoi sostenitori che protestano tenuti a bada da un ingente schieramento di polizia. L'edificio del tribunale è stato isolato. L'udienza doveva tenersi presso il tribunale distrettuale di Simonovski, ma è stata trasferita nella sede del tribunale principale della città visto il grande interesse mediatico che ha suscitato.
L'ufficio del procuratore generale ha annunciato ufficialmente che appoggia la richiesta del Servizio penitenziario federale di convertire la condanna con condizionale risalente a un'accusa di appropriazione indebita del 2014, in una detenzione effettiva. L'oppositore è accusato di aver violato i termini della libertà vigilata, essendo stato per mesi in Germania dove però era stato trasferito d'urgenza l'estate scorsa in seguito al suo avvelenamento in Siberia. Il cosiddetto caso 'Yves Rocher' è stato già bollato dalla Corte di Strasburgo come "politicamente motivato". Sono presenti più di 15 diplomatici di diversi Paesi e circa 80 giornalisti tra russi e stranieri.
In piazza Preobrazhenskaya la polizia ha già effettuato alcuni fermi tra i manifestanti. In apertura dell'udienza, Navalny ha scherzato: al giudice che gli ha chiesto il suo attuale indirizzo di residenza, l'oppositore russo ha risposto: "Attualmente vivo nella prigione di Matrosskaya Tishina". Ad attendere la sentenza c'è anche Yulia, la moglie dell'oppositore. "Dicono che continui a violare l'ordine pubblico. Sei una cattiva ragazza. Sono fiero di te", ha detto Navalny rivolgendosi alla moglie, secondo quanto riferisce un corrispondente dell'Independent.
L'avvocato di Aleksei Navalny, Vadim Kobzev, ha chiesto al giudice di inserire tra le carte da visionare un documento medico proveniente dalla clinica di Berlino in cui l'oppositore è stato curato dopo l'avvelenamento. Per la difesa l'atto sarebbe una prova di come Navalny, fino al 15 gennaio, stesse seguendo una terapia fuori dai confini nazionali che gli impediva ai controlli sulla libertà vigilata.