AGI - Sono oltre 5.300 i dimostranti arrestati durante le manifestazioni per la liberazione di Alexei Navalny svoltesi domenica in in più di 140 città della Russia. Lo riferisce l'Ong Ovd-Info, che ha monitorato le proteste. Solo a Mosca sono state arrestate 1.800 persone (tra cui Julia, moglie dell'oppositore incarcerato), mentre a San Pietroburgo, dove gli scontri tra polizia e manifestanti sono stati particolarmente duri, gli arresti sono stati 1.176. Circa 200 arresti sono stati invece effettuati a Nizhny Novgorod e nella città siberiana di Krasnoyarsk.
Arrestato due settimane fa al suo ritorno dalla Germania, dove aveva ricevuto le cure per l'avvelenamento da agente nervino del quale considera responsabile il Cremlino, Navalny affronterà martedì 2 febbraio l'udienza che deciderà se annullare la sospensione della condanna per frode inflitta all'attivista nel 2014, come richiesto dal Sistema Penitenziario Federale. La Procura Generale ha espresso il suo appoggio a tale richiesta, considerandola "legale e giustificata". Manifestazioni sono attese all'esterno del tribunale Simonovsky di Mosca, dove avverrà l'udienza.
Se la sospensione della pena verrà annullata, Navalny rischia di trascorrere dai due anni e mezzo ai tre anni in carcere. I guai giudiziari dell'attivista anti Putin, arrestato con l'accusa di violazione dei termini della libertà vigilata, non finiscono qui. L'oppositore deve inoltre affrontare un processo per frode riguardo il presunto utilizzo per spese personali di oltre 356 milioni di rubli (circa 3,9 milioni di euro) donati alla sua organizzazione anti-corruzione e un'accusa di diffamazione ai danni di un veterano della Seconda Guerra Mondiale.
Il Cremlino sostiene l'azione repressiva della polizia durante le proteste pacifiche. "Con teppisti e provocatori non c'è dialogo possibile, la legge va applicata in modo severo", ha dichiarato il portavoce, Dmitri Peskov, rimarcando la "condotta aggressiva nei confronti delle forze dell'ordine".