AGI - "Questa cosa si chiama catastrofe naturale": è quello che, secondo la Bild, avrebbe detto Angela Merkel in una riunione 'segreta' dei capogruppo Cdu/Csu svoltasi domenica scorsa, prima della quale la cancelliera avrebbe chiesto al ministro dell'Interno Horst Seehofer di elaborare nuovi scenari di ulteriori misure volte a contrastare la pandemia da coronavirus.
Tra questi la riduzione "a quasi zero" del traffico aereo di cui Seehofer ha parlato allo stesso quotidiano. "A causa delle mutazioni del virus stiamo seduti su una polveriera", è una delle frasi attribuite a Merkel secondo la ricostruzione della Bild.
"La cosa ci è sfuggita di mano", ha aggiunto ancora la cancelliera parlando della diffusione dei contagi, spiegando così il perché di misure ancora più drastiche rispetto al lockdown in vigore.
A cominciare dalla questione delle varianti del coronavirus, che impongono misure ancora più dure: "Cento volte ho posto la stessa domanda: perché non possiamo vietare i viaggi?", avrebbe esclamato Angela Merkel durante la riunione.
"Mi danno sempre la risposta che si dà agli ex cittadini della Ddr: perchè siamo un Paese libero. Si può imporre un limite di movimento di 15 chilometri, ma non si possono vietare i viaggi".
L'unica cosa che si può fare "è rendere i viaggi poco attrattivi con le quarantene", avrebbe aggiunto la cancelliera, che ha lamentato come durante le feste natalizie "50 mila tedeschi partivano ogni giorno per le Canarie e le Maldive".
E invece "dobbiamo ridurre il traffico aereo, al punto che non si più arrivare da nessuna parte. Ho provato anche spiegarlo anche a Seehofer". Merkel, inoltre, avrebbe fatto cenno alla "necessità di un regime frontaliero più duro".
In generale, secondo l'ex 'ragazza dell'est', la situazione pandemica è tale che "ora non possiamo parlare di aperture", gli allentamenti preannunciati per metà febbraio "non sono certi". E comunque, quando sarà il momento, "dovremo procedere al contrario rispetto a quanto deciso: prima gli asili e le scuole, poi i negozi e i ristoranti".
Un lungo sfogo, quello della cancelliera secondo la Bild. "Dobbiamo essere ancora piu' severi, altrimenti tra 14 giorni saremo di nuovo dov'eravamo prima" in quanto a numero di contagi e di vittime, ha insistito.
"È necessario scendere sotto un'incidenza di 50 contagi" su 100 mila abitanti, "e invece tutti ora si rallegrano quanto scendiamo sotto i 200 contagi. Vi ricordate della mia profezia dell'autunno: la via dai 10 contagi su 100 mila a 180 è stata drammatica. è successo esattamente così".
A proposito dei virus mutanti, Merkel ha ribadito ancora una volta che la strada maestra è quella del contenimento: "La storia dell'umanità è piena di pandemie. Quando ci fu l'influenza Spagnola non esisteva alcun vaccino. Ora invece abbiamo la prospettiva di una fine. A quello dobbiamo lavorare, tenendo basso i numeri dei contagi. A quel punto non ci saranno neanche le mutazioni del virus".
La Bild ha anche un ulteriore retroscena: il ministro dell'Interno Horst Seehofer avrebbe presentato una serie di piani volti appunto a "ridurre drasticamente" i viaggi verso la Germania, per bloccare un'ulteriore diffusione delle varianti di Covid. Era stata la stessa cancelliera a chiamare nel fine settimana il ministro, chiedendogli di elaborare diversi scenari.
Una delle ipotesi sarebbe quello di emanare un divieto di volo da quelle zone dell'Europa in cui le varianti sono particolarmente forti. Infine, sempre secondo il tabloid, Merkel avrebbe chiosato: "Non abbiamo attraversato l'inverno bene com'è stato in primavera. È una storia triste".
L'intervento al Forum di Davos sui vaccini
"Uscire dalla pandemia di Covid-19 sarà molto più difficile di quanto crediamo". La cancelliera tedesca, durante il World Economic Fourm, ha fatto il punto sulla lotta al coronavirus specificando come "la strada è ardua e in salita".
Merkel ha poi sollecitato una distribuzione "equa" dei vaccini contro il coronavirus in tutto il mondo. "È importante è avere una distribuzione equa in questa fase di scarsa disponibilità di vaccini", ha detto, "mi è ancora più chiaro di prima che dobbiamo optare per un percorso multilaterale e che il protezionismo non risolverà i problemi".
Per Merkel a distribuzione dei vaccini ai Paesi poveri segnerà il futuro dei rapporti geopolitici tra le nazioni. "È un modo molto veloce per costruire una narrativa", ha sottolineato, "quando hai bisogno di aiuto e lo ricevi, lo ricorderai per molto tempo". Il riferimento è al sostegno fornito da Cina e Russia alle campagne vaccinali dei Paesi in via di sviluppo, laddove le nazioni occidentali sembrano intente soprattutto ad accaparrarsi più dosi possibili del siero sul mercato.
"Multilateralismo significa anche essere interessati a come se la sta passando il resto del mondo", ha aggiunto Merkel, "per questo vogliamo rafforzare i legami con l'Africa e gli investimenti in Africa". Se si vuole adottare una politica multilaterale, per la cancelliera "la trasparenza è il secondo requisito più importante".