AGI - La pandemia di Covid-19 "è tutt'altro che finita e occorre combattere ancora". Lo ha detto il presidente cinese, Xi Jinping, nel suo discorso introduttivo del World Economic Forum di Davos. Xi ha sottolineato come la pandemia abbia posto in uno stato di "grave tensione" la "sanità pubblica globale" e abbia "proiettato l'economia mondiale verso una profonda recessione".
Il presidente cinese rilancia il multilateralismo e avverte che la Cina si oppone a una "nuova guerra fredda". In collegamento video Xi ha sottolineato che il mondo "non tornerà al passato" precedente alla globalizzazione e che per affrontare le sfide del presente, a partire dalla necessità di uscire dalla pandemia di Covid-19 e rilanciare l'economia globale, occorrono "risposte globali e cooperazione globale".
In un discorso pieno di messaggi all'amministrazione statunitense guidata da Joe Biden, Xi ha sottolineato che bisogna "abbandonare pregiudizi ideologici", aggiungendo che "costruire circoli ristretti, iniziare guerre fredde, effettuare decoupling, imporre sanzioni e creare isolamento porterà il mondo solo a divisioni e scontri".
La Cina chiede "apertura e inclusività", ha scandito Xi, invece di "esclusività e isolamento", perche' "nessun problema globale può essere risolto da un solo Paese".
Lo scenario è quello di una pandemia "tutt'altro che finita" e di un'economia globale "caduta in profonda recessione" con "incerte" prospettive di ripresa. "Dobbiamo focalizzarci sulla risposta alla pandemia e sul portare l'economia globale fuori pericolo il prima possibile", ha avvertito Xi, senza promuovere esclusione e decoupling, ovvero la separazione tra le economie.
Per il futuro, la Cina ribadisce di volere un nuovo tipo di relazioni internazionali, dove non ci sia posto per il "gioco a somma zero" e per pratiche come "il vincitore piglia tutto", due difetti che Pechino ha spesso attribuito all'amministrazione Trump. "Un mondo diviso non puo' fare fronte alle sfide comuni e lo scontro porterà l'umanità a un vicolo cieco", è la sintesi di Xi.
Il presidente cinese ha rilanciato anche la cooperazione sul clima, uno dei versanti su cui Biden ha promesso l'impegno Usa dopo il ritiro dagli accordi di Parigi voluto da Trump. "C'è una sola Terra e un solo futuro per l'umanità", ha detto Xi. "Mentre affrontiamo le sfide del futuro dobbiamo rimanere uniti", ha proseguito, ribadendo che "l'isolamento fallirà sempre".
Il rilancio del multilateralismo appare calibrato per la nuova amministrazione Usa, in misura analoga al messaggio pro-globalizzazione che Xi pronunciò nel 2017, dal palco di Davos, pochi giorni prima dell'insediamento di Trump alla Casa Bianca. Il rapporto con la nuova amministrazione Usa è ancora tutto da scrivere e la Cina non sembra escludere un cambio di passo: riecheggiando una frase del discorso di Biden dopo il giuramento come 46esimo presidente, la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying, aveva espresso la speranza che "gli angeli buoni sconfiggano le forze del male".
Dalle prime battute, il cammino appare, però, gia' in salita su alcuni temi cruciali per la Cina, a cominciare dalla questione di Taiwan: Pechino ha ribadito che l'isola è "parte inalienabile" del territorio cinese e ha chiesto agli Usa di non inviare "segnali sbagliati" dopo che il Dipartimento di Stato ha sollecitato la Cina a interrompere le pressioni su Taipei, confermando l'impegno "solido come una roccia" degli Usa a fianco di Taiwan.