AGI - "Ci vediamo presto, auguro alla nuova amministrazione fortuna e successo", così Donald Trump dice addio alla presidenza. Sulla pista della base di Andrews è stato accolto da colpi cannone, picchetto militare e un gruppo di fan che lo applaude nel discorso che non è un finale, ma un "arrivederci". Trump lo dice chiaramente: "We love you, in qualche forma torneremo, ci vediamo presto". Lo dice mentre parte la colonna sonora dei suoi Maga Rally, YMCA, Village People. Non scatta il balletto che è diventato un classico su YouTube, ma è chiaro che The Donald sta architettando un Trump 2.0.
"Posso dirvi che il futuro di questo paese, non è mai stato migliore, auguro alla nuova amministrazione grande fortuna e grande successo. Penso che avranno un grande successo, hanno le basi per fare qualcosa di veramente spettacolare", dice Trump in un intervento privo di qualsiasi critica contro i democratici. Rivendica il merito di quello che succederà: "Abbiamo messo il paese in una posizione come mai prima d'ora, nonostante la peggiore epidemia che abbia colpito il paese dal 1917".
Trump ricorda i 75 milioni di voti, "record storico per un presidente", la nomina di 300 giudici federali e tre giudici della Corte Suprema e "abbiamo fatto tanto", rende omaggio alle vittime del coronavirus, evoca i rialzi record di Street, il taglio delle tasse, la creazione di Space Force. Poi, una frecciata, gentile, ma sempre pungente: "Spero che non alzino le vostre tasse. Vedrete succedere cose incredibili e ricordatevi di noi quando succederanno".
Trump è certo che l'economia americana andrà molto bene anche con l'amministrazione Biden: "Ho visto dei dati, l'economia decollera' a razzo". Con The Donald c'è Melania, fasciata di nero, fascinosi guanti lunghi sotto la manica a tre quarti, nella sua voce c'è un velo d'emozione: "E' stato il mio più grande onore essere la vostra First Lady".
Scorrono i titoli di coda, l'addio di The Donald è un nuovo inizio per tutti: quello di Biden che comincia con la nota che il presidente uscente gli ha lasciato sulla scrivania dello Studio Ovale; quello di Trump, che deve dare forma a un movimento che già esiste sotto il sole della Florida.