AGI – Per arginare la pandemia di Covid-19 nuove restrizioni sono al vaglio del governo dopo il Consiglio difesa e il consiglio dei ministri che hanno valutato come “responsabile” il comportamento dei francesi durante le feste di fine anno. In base alle ultime dichiarazioni del primo ministro Jean Castex al momento la Francia dovrebbe evitare un terzo lockdown totale e il governo propenderebbe per un coprifuoco anticipato alle ore 18 su scala nazionale, “sufficiente per arginare i contagi” in quanto i francesi si sono “comportati bene” durante le festività.
Secondo le anticipazioni dei media d’Oltralpe, al momento le opzioni sul tavolo sono tre, di cui la prima è maggiormente condivisa: coprifuoco generalizzato alle ore 18, terzo confinamento o status quo, ma c’è chi propone anche delle chiusure limitate al fine settimana.
Sui numeri della pandemia, il presidente del Consiglio scientifico Jean-François Delfraissy ha valutato che “in Francia la circolazione del virus è importante, ma lo è molto di meno rispetto ad altri Paesi europei quindi mediamente siamo bravi alunni”. Nelle ultime 24 ore si registrano 23.852 nuovi positivi al Covid-19 e 232 morti negli ospedali. Il totale del morti arriva a 69.031. Il totale dei contagi accertati è di 2.830.442 dall'inizio della pandemia.
Ora a spaventare autorità scientifiche e dirigenti politici è la variante inglese del virus che circola già in Francia, e al momento rappresenta circa 1% dei testati.
Ancora tre mesi difficili
“Abbiamo ancora tre mesi difficili davanti a noi. La situazione migliorerà nettamente solo dopo l’estate” ha valutato la massima autorità scientifica del Paese. Sulla necessità di nuove restrizioni per frenare la diffusione della variante inglese – molto più contagiosa anche se meno pericolosa – è stato il direttore dell’Agenzia di sanità regionale dell’Ile de France, Aurélien Rousseau, che ha riferito a Bfmtv che 11 casi sono già stati confermati e una quarantina è sospetta, ma a farsi sentire è l’impatto delle feste: il tasso di occupazione degli ospedali parigini è del 50%, anche nelle terapie intensive. “E’ certo che vanno prese nuove misure” ha detto Rousseau.
Oltre alle ultime dichiarazioni di Castex, a lasciare intendere che il governo potrebbe propendere per un coprifuoco nazionale alle ore 18 è stato il portavoce dell’esecutivo, Gabriel Attal. “Nei 25 dipartimenti in cui il coprifuoco è già stato anticipato, la circolazione del virus è meno importante rispetto ad altre zone. Il virus cresce meno rapidamente” ha riferito Attal, precisando che “è ancora troppo presto per valutare pienamente e in assoluto i suoi effetti”.
Le scuole
Qaunto alle scuole, alcune voci ne chiedono la chiusura e altre chiedono di lasciarle aperte per evitare danni sociali e psicologici sui ragazzi, come quelli già riscontrati la scorsa primavera, ad esempio in termini di dispersione scolastica.
“Non abbiamo ancora indicazioni sufficienti dalla Gran Bretagna. Al momento le scuole devono rimanere aperte ma dobbiamo stabilire regole più restrittive sulla chiusure delle classi, con test a tappetto e chiudere sin dal primo caso accertato di variante britannica” ha suggerito Delfraissy.
Parte dei dubbi e delle preoccupazioni dei francesi verte ancora sulla vaccinazione anti-Covid, alla quale finora sono state sottoposte meno di 200 mila persone dall’inizio della campagna, un dato che colloca la Francia agli ultimi posti nell’Ue.
Vaccinazioni a rilento
E alle critiche diffuse in merito alla lentezza della campagna vaccinale in Francia rispetto ai vicini europei, con accuse di strategia errata rivolte al governo, con tono seccato il presidente Emmanuel Macron ha replicato che “siamo responsabili, ci vuole tempo, più che per scrivere un tweet”. Il presidente ha riconosciuto che “si può sempre fare meglio, ma non si fanno confronti ogni due giorni su una situazione destinata a durare diversi mesi”.
Macron ha difeso l’operato dell’amministrazione francese, “diretta da ministri, controllata dal Parlamento e che fa quello che gli viene chiesto, con responsabilità”. Lui stesso aveva criticato la lentezza del ritmo delle vaccinazioni e aveva esortato il suo governo a “far cambiare le cose rapidamente e con forza”.
Il ministro della Sanità, Olivier Véran, interrogato ieri dal Parlamento, ha assicurato che la campagna è aperta ad altre categorie, non solo ai residenti delle strutture per anziani, gli Ehpad, con l’obiettivo di arrivare a 1 milione di francesi vaccinati a fine gennaio. Attualmente hanno ricevuto la prima dose in 189.834.