AGI - Copricapo di cuoio con due corna, torso nudo a rivelare un corpo coperto di tatuaggi e la faccia dipinta con i colori della bandiera americana. Il volto simbolo della turba di estremisti che mercoledì ha preso d'assalto il Campidoglio è quello di Jake Angeli, trentaduenne italoamericano proveniente dall'Arizona già fattosi notare in passato in diverse manifestazioni pro Trump proprio in virtù del look inconfondibile.
Come molti altri tra i bizzarri personaggi che hanno profanato la casa della democrazia americana, Angeli era un seguace della teoria della cospirazione di QAnon. Con questo nickname, un anonimo utente dall'ottobre 2017, spacciandosi per un funzionario dell'amministrazione americana, iniziò a raccontare sul forum 8chan (oggi 8kun), forum brodo di coltura della cosiddetta "alt-right", della battaglia di Donald Trump contro una cupola segreta di satanisti pedofili, composta da membri di spicco del partito democratico e da star di Hollywood.
L'Arizona Republic segnala Angeli nel settembre 2019 mentre prende parte a Phoenix, sua città natale, a una delle tante marce per il clima ispirate dall'attivista svedese Greta Thunberg, già con il pittoresco abbigliamento che in queste ore sta scatenando gli autori di meme.
Nel febbraio 2020, Angeli si fa notare a un corteo, di fronte al memoriale dei veterani di Phoenix, con un cartello che recita "Q sent me", "Q mi ha mandato". I media si accorgono di lui che, intervistato, proclama la sua lealtà a Trump e a Q, il misterioso autore di quei post su 4chan presi, nel frattempo, per oro colato da sempre più fanatici.
Gira un video contente un sproloquio di dieci minuti nel quale Angeli magnifica i suoi poteri sciamanici che gli consente di viaggiare in "dimensioni più alte" dove "pedofili e stupratori si nascondono nell'ombra", dimensioni inaccessibili ai comuni mortali che non hanno "il terzo occhio aperto".
Nei mesi successivi Angeli, nella vita attore e doppiatore, viene poi avvistato a numerose contromanifestazioni organizzate dall'estrema destra in occasione le dimostrazioni di Black Lives Matter. Le immagini che testimoniano la sua partecipazione a questi raduni vengono ora utilizzate da alcuni sodali per sostenere che in realtà il trentaduenne fosse un antifa infiltrato.
Nell'assalto a Capitol Hill, Angeli mostra un carisma da capopolo. Armato di una lancia con appesa la bandiera Usa, lo "sciamano" viene visto più volte interloquire con gli sbigottiti funzionari della sicurezza. Adrian Marrow, cronista del Globe and Mail, ha raccolto una sua dichiarazione secondo la quale gli agenti, a un certo punto, avevano rinunciato a fermare lui e i suoi sodali. E, dalle testimonianze, sarebbe stato sempre lo sciamano di Phoenix a convincere la marmaglia ad abbandonare il Congresso, una volta avviato lo sgombero, per evitare eccessivi spargimenti di sangue.