AGI - La Croazia è stata scossa alle 12.20 da un terremoto di magnitudo 6,4 della scala Richter. Il sisma è stato avvertito in Slovenia, a Trieste, nelle città del centro Italia che si affacciano sull'Adriatico, fino a Napoli, e ancora in Ungheria, Austria, Bosnia Erzegovina e Serbia. Sette le vittime accertate, tra cui una 13enne e un ventenne, morto insieme al padre nel crollo di una abitazione. Il ministero dell'Interno ha riferito che i feriti sono 26, sei dei quali in gravi condizioni. Ma si teme un bilancio ben più pesante.
Le immagini diffuse da Petrinja e dalla vicina Sisak, le due città più colpite, sono drammatiche, mostrano edifici crollati e distruzione. Il sindaco di Petrinja ha riferito che la città è mezza distrutta e il centro è quasi del tutto crollato, e ha parlato di una distruzione che ricorda Hiroshima.
A Petrinja, circa 25 mila abitanti, una quarantina di chilometri a sud di Zagabria, lunedì è stata avvertita una scossa di magnitudo 5,3 della scala Richter. Danni anche a Zagabria, la capitale ancora ferita dal violento terremoto di marzo. La scossa di di oggi è la più violenta mai registrata in Croazia da 140 anni a questa parte.
Solidarietà e offerte di aiuto sono arrivate dall'Unione europee e dai Paesi vicini, mentre si cercano dispersi tra le macerie, centinaia di famiglie sono rimaste senza casa, le linee telefoniche sono andate in tilt e sono saltati i collegamenti Internet. A Zagabria il traffico è impazzito anche a causa dei semafori che hanno smesso di funzionare. Nel tardo pomeriggio è ripresa la fornitura di elettricità in quasi tutta la capitale. La Croce Rossa ha parlato di situazione grave e l'esercito si è unito ai primi soccorritori.
L'epicentro del sisma è stato localizzato 44 chilometri a sud-est di Zagabria, a una profondità di 10 chilometri. Scene di panico sono state registrate nella capitale, mentre la centrale nucleare di Krsko in Slovenia è stata fermata a scopo precauzionale. Una serie di scosse minori è stata avvertita nel centro del Paese, la più forte 13.34 di magnitudo 4,5 ed epicentro a 14 chilometri da Sisak. La centrale termica di Sisak, non non in funzione, è stata danneggiata.
Il prefetto della contea di Sisak-Moslavina, Ivo Zinic, ha assicurato che l'ospedale di Sisak funziona nonostante i danni. La struttura è crollata, con l'eccezione dell'edificio che ospita il reparto di ginecologia e del nuovo padiglione centrale, ma nonostante questo si continua a curare feriti. La Protezione civile ha allestito centri di accoglienza nello stadio e nel palazzetto dello sport. Il sindaco di Petrinja ha riferito che un asilo è crollato ma all'interno non c'era nessuno.