AGI - "Siamo bloccati da oltre 48 ore nel parcheggio del Manston International Airport. Le uniche informazioni che abbiamo sono quelle che leggiamo sui nostri cellulari. Vogliamo rientrare a casa per trascorrere il Natale con le nostre famiglie".
G.V., autotrasportatore marchigiano, da due giorni bloccato con il suo Tir in Gran Bretagna non ne può più. È stato fermato mentre era in procinto di tornare a casa, fermato per via delle restrizioni ai viaggi momentaneamente imposte dalla Francia dopo la scoperta della nuova e più contagiosa variante di Covid-19 in Inghilterra. Ora la situazione dovrebbe essersi sbloccata, ma testare tutti gli autisti e smaltire le lunghe code formatesi in questi giorni richiederà tempo. E la rabbia e l'insoddisfazione tra i camionisti, molti dei quali italiani, sta montando.
"Di tanto in tanto qualche volontario ci consegna un panino e ci sono container con bagni chimici allestiti in fretta e furia. Le condizioni igienico-sanitarie sono deplorevoli" prosegue la stessa fonte, riferendo del crescente malumore e della rabbia di tutti gli autotrasportatori parcheggiati nello stesso luogo. Tra loro ci sono anche alcune donne, che si trovano in ulteriore difficolta' per le pessime condizioni d'igiene e per la totale assenza di comunicazione con le autorità.
"Le temperature sono rigide. Fin quando uno ha gasolio nel camion, riesce a scaldarsi, ma quando finirà sarà impossibile accendere l'aria calda, vitale specie di notte. Non possiamo uscire da quell'area quindi è impossibile fare rifornimento", denuncia l'autotrasportatore marchigiano.
Il Manston International Airport si trova tra l'autostrada A299 e A256, a Nord di Douver, dove partono i ferry per il porto francese di Calais. "Poco fa ho letto sulla stampa italiana che per tornare indietro ci verrà fatto un test rapido anti-Covid, ma qui al momento non abbiamo ricevuto conferme. Speriamo bene" conclude G.V.
"È molto grave la condizione dei nostri autotrasportatori, totalmente abbandonati a se stessi. Abbiamo già allertato le autorità competenti, a cominciare dal ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ma finora non abbiamo ricevuto risposta. Chiediamo un suo intervento tempestivo per consentire a tutti loro di rientrare a casa per Natale, anche se ormai sembra molto difficile che accada", ha dichiarato all'AGI Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere, che rappresenta imprenditori e piccoli artigiani della categoria degli autotrasportatori.
"Ci sono due pesi due misure nel rispondere alle esigenze di chi è bloccato in Gran Bretagna. C'è tanta attenzione e sensibilità delle istituzioni e dei media verso i passeggeri italiani negli aeroporti, mentre gli autotrasportatori vengono lasciati chiusi da soli nei loro camion" ha sottolineato Franchini.
In Italia, sugli 80 mila iscritti all'albo degli autotrasportatori, il 70% è monoveicolare, ovvero artigiani. "Per i nostri affiliati la tratta dall'Italia fino al Regno Unito passando per la Francia non rappresenta nulla di straordinario e solitamente la percorrono senza problemi. Si erano anche informati prima di attraversare, con la sicurezza che non ci sarebbe stato alcun rischio di rimanere bloccati dall'altra parte e di non poter tornare indietro", ha aggiunto la portavoce di Ruote Libere.
Alla situazione di emergenza sanitaria creatasi per il nuovo ceppo di Covid-19, nei prossimi giorni si aggiungera' il caos nel settore dei trasporti, ma non solo, conseguenza della probabile Brexit no-deal, al termine del periodo di transizione, il 31 dicembre, quando il Regno Unito uscirà definitamente dal mercato unico europeo.