AGI - Con una mossa senza precedenti contro Facebook, una coalizione bipartisan di Stati americani e la Federal Trade Commission (Ftc) hanno fatto causa al social media per pratiche antitrust. Nel ricorso, guidato dal procuratore generale di New York, la democratica Letitia James insieme ad altri 47 Stati, si sostiene che Facebook ha puntato a mantenere una posizione dominante con l'acquisto di potenziali rivali, compresi WhatsApp e Instagram.
"Per quasi un decennio, Facebook ha usato la sua posizione dominate e il suo potere monopolistico per schiacciare i rivali e battere la concorrenza, tutto alle spese degli utenti comuni", dichiara James in una nota, "oggi noi stiamo intervenendo per conto di milioni di consumatori e molte piccole imprese che sono state danneggiate dal comportamento illegale di Facebook".
Nel ricorso si punta allo spin off di Instagram e WhatsApp: sarebbe il primo ordine di 'spezzatino' di una grande società statunitense da molti anni. Facebook ha ripetutamente sottolineato come l'acquisto di WhatsApp e Instagram sia stato approvato dalle autorità regolatorie. I querelanti accusano il social guidato da Mark Zuckerberg di aver fatto terra bruciata di piattaforme per i competitor e di aver in questo modo anche frenato l'innovazione.
La Ftc punta il dito, in particolar modo, contro il monopolio di Facebook e chiede che vengano ceduti Instagram e WhatsApp. La stessa autorità aveva già condannato Facebook a pagare 5 miliardi di dollari per il caso di Cambridge Analytica e la cessione di milioni di dati privati degli utenti
"Il social networking personale è centrale per la vita di milioni di americani", dichiara Ian Conner, direttore dell'ufficio concorrenza della Ftc. "Le azioni di Facebook per trincerarsi e mantenere il suo monopolio negano ai consumatori i benefici della competizione - prosegue - il nostro obiettivo è fermare la condotta anti-concorrenziale di Facebook e ripristinare la competizione in modo che possano prosperare innovazione e libera concorrenza". Il ricordo è stato depositato ieri e si aggiunge al crescente numero di sfide legali contro i colossi della Siilicon Valley.
Il dipartimento di Giustizia americano e altri 11 procuratori generali statunitensi hanno fatto causa a Google all'inizio dell'anno per monopolio nel settore dei motori di ricerca. La commissione Giustizia della Camera dei Rappresentanti, a guida dem, ha diffuso un rapporto nel quale accusa Facebook, Amazon, Apple e Google di violare la concorrenza.
Nel documento si citano anche email dei vertici di Facebook, comprese quelle del patron Zuckerberg che nel 2012 descrive l'acquisto di Instagram come un modo per neutralizzare la concorrenza. Il deputato democratico David Cicilline, che ha divulgato il rapporto, ha accolto con favore i nuovi ricorsi contro Facebook.
"Facebook ha violato la legge - osserva Cicilline - deve essere fatto lo spezzatino. Applaudo alla Ftc e ai procuratori generali che stanno guidando questo sforzo. Rappresenta un passo importante nel lavoro in corso per porre fine al monopolio dell'industria tecnologica".