AGI - "Il "Qassem Soleimani del programma nucleare e missilistico" della Repubblica islamica è una delle definizioni che accompagnano il nome di Mohsen Fakhrizadeh, lo scienziato ucciso ad Absard, a Est di Teheran, in un attentato terroristico.
Il paragone col potente generale Soleimaini, capo delle forze Quds - le unità speciali delle Guardie della Rivoluzione - ucciso a Baghdad dagli americani nel gennaio scorso, non appare esagerato per gli osservatori: "La portata dell'assassinio di Fahrizadeh è enorme", ha scritto su Twitter Farnaz Fassihi, che si occupa di Iran per il Wall Street Journal.
Fakhrizadeh era considerato il motore del programma militare iraniano: capo del piano Amad (Speranza) che per Teheran era di natura civile e pacifica, mentre per l'intelligence israeliana mirava a dotare di armi atomiche la Repubblica islamica.
Amad è stato ufficialmente accantonato nel 2003 e Teheran ha negato la sua esistenza nel 2015, quando è stato firmato l'accordo sul nucleare iraniano. Israele, però, ha continuato a nutrire sospetti, convinto che il programma sia andato avanti sotto altre forme, come l'Spnd del del ministero della Difesa, guidato proprio da Fakhrizadeh.
Ad accusare pubblicamente il fisico era stato il premier Benjamin Netanyahu in persona, che in una conferenza stampa nel 2018, dopo aver annunciato che i servizi segreti israeliani avevano trafugato da un sito iraniano 100 mila file da archivi segreti sul nucleare, aveva ammonito: "Ricordate questo nome, Fakhrizadeh". Secondo fonti israeliane, lo scienziato era nella lista degli obiettivi del Mossad, che aveva provato ad ucciderlo alcuni anni fa.
Nel confermare quello che è stato definito il suo "martirio", il ministero della Difesa lo ha ricordato come il "capo dell'Organizzazione per la ricerca e l'innovazione difensiva", che ricade sotto il dicastero stesso. Secondo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), dopo lo smantellamento di Amad era stato proprio Fakhrizadeh a fondare l'Organizzazione presso il sito Mojdeh, vicino all'Università Malek Ashtar di Teheran. Lo scienziato, alto ufficiale delle Irgc (il Corpo delle Guardie della Rivoluzione iraniana), era anche professore di fisica all'Università Imam Hossein di Teheran ed ex capo del centro di ricerca di fisica dell'Iran (Phrc).
L'esperto di intelligence Ronen Bergmanm, nel 2019, aveva detto alla tv israeliana che dato che molti degli stretti collaboratori di Fakhrizadeh erano morti, negli anni, in omicidi riconducibili al Mossad, era "ragionevole presumere" che sarebbe stato tra le prossime "scelte". Israele non ha mai riconosciuto alcuna responsabilità negli assassinii di persone coinvolte nel programma nucleare iraniano.