AGI - In alcune località della Danimarca stanno riemergendo dal terreno le carcasse di alcuni dei milioni di visoni abbattuti nelle scorse settimane dopo l'identificazione di focolai di Covid in alcuni allevamenti. L'ultimo caso è stato segnalato in un centro di addestramento militare a Holsterbo ma non sarebbe un episodio isolato, ha spiegato alla stazione radio DR il portavoce della polizia nazionale, Thomas Kristensen.
Il macabro fenomeno è dovuto alla scarsa quantità di terra, in alcuni casi appena un metro, che è stata posta sopra i cadaveri che, gonfiati dai gas della decomposizione, fanno pressione sul terreno soprastante, tornando così alla luce.
"È un fenomeno naturale che stiamo cercando di risolvere aggiungendo terra", ha spiegato Kristensen, sottolineando che a Holsterbo il terreno, particolarmente friabile, ha fatto riemergere i resti più facilmente. Le autorità hanno quindi disposto che i mustelidi vengano sempre inumati a una profondità minima di due metri e mezzo.
L'area intorno a Holsterbo, che ospita una fossa comune piuttosto capiente, è stata transennata per il timore di possibili infezioni. Sebbene i corpi degli animali siano stati disinfettati e coperti di calce prima della sepoltura, ha spiegato Kristensen, "potrebbero esserci ancora agenti patogeni sul pelo". Nondimeno, ha rassicurato il portavoce, dal momento che il coronavirus si trasmette principalmente tramite la respirazione "un visone morto è molto meno pericoloso di un visone vivo". Intanto, su Twitter, c'è già chi ironizza su una possibile invasione di visoni zombi, affermando che, alla luce di come è andato finora il 2020, non sarebbe un avvenimento cosi' stupefacente.