AGI - Il vaccino contro il coronavirus sviluppato da Pfizer e BioNTech è risultato efficace al 95%, quindi ancora di più di quello della concorrente Moderna, efficace al 94,5%. Lo comunicano le due aziende, illustrando i risultati del completamento della 'Fase 3' dei test, dalla quale emerge quindi un'efficacia superiore a quella del 90% segnalata in precedenza. Pfizer e BioNTech hanno così comunicato che la richiesta di autorizzazione alla Food and Drugs Administration Usa sarà depositata "a giorni".
A che punto è la gara per arrivare al vaccino?
Il vaccino di Pfizer/Biontech e quello di Moderna, divisi da pochi decimi di percentuale di efficacia (95% il primo, secondo quanto annunciato oggi da Pfizer, 94,5% il secondo) non sono gli unici vaccini candidati a giocare un ruolo chiave nella lotta alla pandemia di Covid-19. Sono infatti almeno 239 i vaccini che sono stati sviluppati in tutto il mondo e tra questi 39 sono quelli che - secondo l'osservatorio del Milken Institute di Pasadena - sono in fase di sperimentazione clinica.
Tra questi, una decina hanno avviato la fase III di sperimentazione e si trovano ormai in procinto di concludere questa tappa fondamentale. Sul filo di lana ci sono 5 candidati vaccini prodotti da aziende che hanno sede in Europa o negli Stati Uniti o da consorzi di imprese ed istituzioni di ricerca euro-americane, da altri 4 vaccini prodotti da aziende cinesi e uno prodotto dal Gamaleya Institute di Mosca.
Si tratta di prodotti molto diversi tra loro per caratteristiche biologiche e per stato di sviluppo e di sperimentazione sviluppo. I vaccini cinesi, per esempio sono di due tipi diversi. Tre di loro - i due prodotti da Sinopharm - quelli sviluppati in collaborazione con il Wuhan Institute e il Beijing Institute - e quello prodotto da Sinovac in collaborazione con l'Istituto Butantan di San Paolo (Brasile) sono vaccini che funzionano con virus inattivato.
Si tratta dei vaccini classici in cui i virus sono uccisi per poterne ridurre la virulenza e la capacità di causare danni. Uno dei vantaggi che offrono questi prodotti è che possono essere somministrati anche a persone con un sistema immunitario indebolito.
Vaccini a virus indebolito sono anche alcuni tra quelli per l'influenza e quello per la poliomielite. Il quarto vaccino cinese, quello prodotto da Cansino Biologics è invece un vaccino che utilizza un vettore virale non replicante. Si tratta di un approccio innovativo: non esistono ad oggi vaccini realizzati con questa tecnologia per introdurre un gene del virus nell'organismo.
I quattro vaccini cinesi sono ora in fase di sperimentazione in diversi Paesi nel mondo, non solo in Cina, dove i vaccini sono somministrati in forma di emergenza a larghe fasce di popolazione incluse quelle che lavorano alle dogane e nell'esercito, ma anche nel Medio Oriente, in Africa e in Sudamerica.
Quanto sono sicuri i vaccini?
E proprio dal questo continente e in particolare dal Brasile che la scorsa settimana sono arrivate le prime grane. L'autorità sanitaria brasiliana (Anvisa) ha sospeso gli studi clinici del vaccino dopo un "incidente" che ha coinvolto un volontario.
L'autorità di regolamentazione, Anvisa, ha dichiarato in una nota di aver "stabilito di interrompere la sperimentazione clinica del vaccino CoronaVac dopo un grave incidente avverso" avvenuto il 29 ottobre e ha affermato di non poter fornire dettagli su ciò che è accaduto a causa delle normative sulla privacy. Successivamente si è scoperto che il caso in questione era un suicidio. "E' stato analizzato e determinato che non c'era alcuna relazione".
Il China National Pharmaceutical Group (Sinopharm) ha detto che i dati degli studi clinici su larga scala e in fase avanzata per il vaccino COVID-19 della sua unità sono "migliori del previsto". L'unità di Sinopharm China National Biotec Group (CNBG) ha trasferito due candidati vaccini in studi clinici di fase 3 al di fuori della Cina in diversi paesi, inclusi Emirati Arabi Uniti, Bahrein ed Egitto, che hanno coinvolto più di 50.000 partecipanti in totale.
"La sperimentazione - ha detto l'azienda in un post su Wechat - si sta avvicinando alla fine" ma non sono stati forniti altri dettagli. Intanto, dopo l'annuncio di Pfizer/biontech sull'efficacia del loro vaccino, la Cina ha deciso di dare il via libera alla sperimentazione clinica del candidato vaccino sviluppato da Pfizer e BionTech, BNT162b2. Inoltre in Cina entro la fine del 2020 è atteso l'inizio di test clinici del candidato vaccino sviluppato da AstraZeneca da parte del gruppo di Shenzhen Kangtai Biological Products.
Proprio per quest'ultimo vaccino che è stato il primo ad essere arrivato alla fase III di sperimentazione e che a settembre aveva avuto una pausa nella sperimentazione per la valutazione di un effetto avverso registrato, potrebbe arrivare presto alla fase conclusiva di valutazione. "Ci aspettiamo la fine della sperimentazione di Fase 3 entro il prossimo mese", ha detto Piero Di Lorenzo, presidente del centro di ricerca Irbm di Pomezia, che collabora con l'Università di Oxford per la realizzazione del vaccino AstraZeneca.
Quando sarà disponibile il vaccino?
Nel frattempo la multinazionale sta stringendo una serie di accordi per arrivare a produrre il numero più elevato possibile di dosi già entro il 2020. La scorsa settimana ha chiuso un accordo con il Serum Institute of India Ltd per avere almeno 100 milioni di dosi disponibile per una campagna di vaccinazione anche in India entro dicembre.
Oltre a quello di Astrazeneca c'è un altro vaccino che aveva conosciuto uno stop nella sperimentazione che è però rientrato. SI tratta del vaccino prodotto dalla Janssen, la società del gruppo Johnson & Johnson che si occupa dello sviluppo dei vaccini che proprio in questi giorni ha riavviato la sperimentazione di fase III nel Regno Unito e nell'Unione Europea. Le sperimentazioni negli Stati Uniti, in Sudafrica e in alcuni paesi dell'America Latina sono già in corso.
Dopo aver consultato le autorità regolatorie competenti dell'Ue - informa una nota - i trial clinici del candidato vaccino Janssen contro il Covid-19 riprenderanno in Europa questa settimana. Prosegue, inoltre, la preparazione per l'avvio di un secondo trial clinico di Fase 3 del candidato vaccino sperimentale contro il Covid-19 di Janssen.
Il trial, che studierà la sicurezza e l'efficacia di un regime a due dosi, dovrebbe iniziare alla fine di questo mese in diversi paesi europei. Questo segue i risultati positivi ad interim dello studio clinico di Fase 1/2 dell'azienda, che ha dimostrato che il profilo di sicurezza e l'immunogenicità del candidato vaccino Janssen contro il Covid-19 ne supportavano un ulteriore sviluppo.
Fa progressi anche un altro vaccino, quello prodotto da Novavax che la scorsa settimana è stato ammesso nel programma Fast Track della FDA. Si tratta di un un processo progettato per facilitare lo sviluppo e accelerare la revisione dei farmaci per il trattamento di condizioni gravi e soddisfare un'esigenza medica non soddisfatta, con l'intento di fornire prima importanti nuovi farmaci al paziente.
In particolare, la Fast Track Designation facilita le riunioni con la FDA per discutere tutti gli aspetti dello sviluppo a supporto della licenza e offre l'opportunità di presentare i dati della sperimentazione in base continuativa non appena diventano disponibili. Novavax prevede di iniziare la sua sperimentazione clinica di fase 3 negli Stati Uniti e in Messico entro la fine di novembre. I dati della sperimentazione potrebbero supportare l'autorizzazione e l'approvazione globale, anche negli Stati Uniti. Si prevede che la sperimentazione clinica di fase 3 in corso nel Regno Unito per valutare l'efficacia, la sicurezza e l'immunogenicità di NVX-CoV2373 - questa la sigla con cui è identificato il vaccino - sarà completamente arruolata entro la fine del Novembre.
Cosa sta facendo l'Europa?
I dati provvisori nello studio del Regno Unito sono previsti all'inizio del primo trimestre del 2021. Anche la Russia sta alacremente lavorando allo sviluppo di un vaccino, lo Sputnik V che sembra essere efficace al 92 per cento. Inoltre i medici e i biologi russi stanno cercando di lavorare a una forma liofilizzata del vaccino per superare gli ostacoli legati alla conservazione delle fiale all'interno della catena del freddo.
Il trasporto è un problema urgente per la Russia. Sia che vengano trasportati in camion attraverso la Siberia o trasportati in aereo verso i confini dell'Artico, le sue fiale devono essere conservate a meno 18 gradi Celsius o ancora più basse.
Per questo, l'Istituto Gamaleya ha anche testato una versione che è stata sottoposta a liofilizzazione, trasformando il vaccino liquido in una massa bianca e secca che può essere conservata alle normali temperature del frigorifero da 2 a 8 gradi Celsius (35,6-46,4 F) che viene poi diluita prima della somministrazione.
E ancora, Fra i vaccini europei più promettenti c'è quello prodotto dalla società di biotecnologie tedesca Curevac. A marzo, l'amministrazione Trump ha tentato invano di invogliare CureVac a spostare la sua ricerca su un vaccino a mRNA dalla Germania agli Stati Uniti. L'azienda è andata avanti con il suo lavoro in Germania e ha trovato risposte promettenti nei topi. A luglio è stata avviata la sperimentazione clinica di fase 1. Il 2 novembre Curevac ha annunciato che uno studio preliminare sui volontari ha rivelato una risposta incoraggiante dal loro sistema immunitario.
A settembre, la società ha avviato uno studio di fase 2 e prevede di seguirlo con uno studio di fase 3 entro la fine del 2020. In un'intervista di settembre, l'amministratore delegato di CureVac ha affermato che la società avrebbe prodotto 100 milioni di dosi entro la fine del 2020 e sperava di ottenere l'approvazione un po' di tempo nel 2021.
CureVac ha collaborato con la società Tesla di Elon Musk sulla creazione di "micro-fabbriche" di mRNA, che potrebbero essere potenzialmente distribuite in tutto il mondo per realizzare miliardi di dosi del vaccino. Il 12 novembre, la società ha annunciato che il suo vaccino è risultato stabile a una temperatura di 5 gradi centigradi per almeno tre mesi, elemento che lo rende potenzialmente più semplice da distribuire rispetto ai composti prodotti da alcune società rivali.