AGI - Papa Francesco ha chiamato il presidente eletto Joe Biden, riconoscendo la vittoria che Donald Trump si rifiuta di accettare. A meno di sorprese, il democratico, con l'inaugurazione del prossimo 20 gennaio, diventerà il secondo inquilino cattolico della Casa Bianca dopo John F. Kennedy. "Il presidente eletto ha ringraziato Sua Santità per la benedizione e le congratulazioni", si legge in una nota del team di transizione Biden-Harris, "e ha espresso il suo apprezzamento per la leadership di Sua Santità nel promuovere la pace, la riconciliazione, e per i comuni legami di umanità nel mondo". L'ex vice di Barack Obama ha manifestato al Papa il desiderio di lavorare per portare avanti i valori condivisi sulla "dignità ed equità di tutta l'umanità", affrontando anche la crisi del clima e la questione dell'accoglienza ed integrazione dei migranti e dei rifugiati.
Papa Francesco è il nono leader mondiale a fare personalmente i complimenti a Biden, dopo, tra gli altri, il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier britannico Boris Johnson.
La telefonata è stata confermata dal direttore della sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. “Ringraziamo Dio per la benedizione della libertà - ha affermato monsignor Gomez - Il popolo americano si è espresso in queste elezioni. Ora è il momento che i nostri leader si riuniscano in uno spirito di unità nazionale e si dispongano al dialogo e all'impegno per il bene comune. Come cattolici e statunitensi, le nostre priorità e la nostra missione sono chiare. Siamo qui per seguire Gesù Cristo, per testimoniare il suo amore nelle nostre vite e per costruire il suo regno sulla terra. Credo che in questo momento della storia degli Stati Uniti, i cattolici abbiano il dovere speciale di essere operatori di pace, di promuovere la fraternità e la fiducia reciproca e di pregare per un rinnovato spirito di vero patriottismo nel nostro Paese”. Il colloquio tra Bergoglio e Biden segue il saluto dei vescovi statunitensi che, attraverso un messaggio del presidente della Conferenza episcopale, l’arcivescovo di Los Angeles José H. Gomez, avevano rivolto le loro congratulazioni al presidente eletto.
I rapporti tra Papa Francesco e Trump non sono mai stati idilliaci. Già durante le elezioni presidenziali del 2016, quando il pontefice criticò la retorica trumpiana contro gli immigrati e sulla necessità di costruire una barriera al confine con il Messico, il tycoon rispose puntando il dito contro un Vaticano, a suo giudizio, "tutto circondato da mura".
Più di recente, l'amministrazione americana, per bocca del segretario di Stato Mike Pompeo, ha contestato la Chiesa per l'accordo con la Cina sui vescovi. Inoltre, lo scorso 26 ottobre, il Papa ha nominato tra i 13 nuovi porporati l'arcivescovo di Washington Dc, Wilton Gregory, il primo cardinale afroamericano, che nei giorni caldi delle proteste di Black Lives Matter, alla vigilia delle elezioni Usa, non esitò ad attaccare pubblicamente Trump.