AGI - L'ex presidente boliviano Evo Morales tornerà lunedì in patria dal suo volontario esilio in Argentina, accompagnato dal presidente argentino Alberto Fernandez per "ragioni di sicurezza". Lunedì è il giorno dell'insediamento del presidente eletto Luis Arce, erede di Morales, che si era dimesso un anno fa in seguito alle accuse di aver truccato il voto per conquistare un quarto mandato, non previsto dalla nuova Costituzione che lui stesso aveva promulgato nel 2009. Le elezioni furono poi ripetute il 18 ottobre 2020 e si conclusero con una vittoria del suo Movimento per il Socialismo.
Durante gli undici mesi tra un elezione e l'altra, il potere era stato retto ad interim da Jeanine Anez, esponente dell'opposizione che ha annunciato oggi il ritiro nella sua residenza di Beni, in Amazzonia, per difendersi dalle accuse di coinvolgimento nella repressione delle proteste seguite alle elezioni, durante le quali morirono decine di manifestanti. Sarà il Parlamento a decidere se mandarla a processo.
"Dopodomani attraverserò il confine alle 10 o alle 11", ha fatto sapere Morales. Fernandez sarà presente alla cerimonia di insediamento di Arce e poi tornerà indietro alla città di confine di La Quiaca per prelevare l'ex presidente boliviano.
"Spero di non avere problemi legali", ha fatto sapere il primo leader indigeno del Paese sudamericano, che ha visto le accuse di terrorismo nei suoi confronti cadere dopo la vittoria di Arce. Morales è però indagato anche per "stupro e traffico" a causa di due sue presunte relazioni con ragazze minorenni, una delle quali avrebbe partorito un suo figlio.