Twitter e Facebook segnalano un post di Donald Trump in cui il presidente Usa ha accusato i democratici di rubare le elezioni. Twitter decide di segnalare il post con un avviso: "Il contenuto condiviso in questo tweet è tutto o in parte controverso e potrebbe essere fuorviante".
A ruota arriva anche la 'segnalazione' di Facebook, nei toni meno dura rispetto a quella di Twitter, ma comunque con l'obiettivo di correggere il post del presidente americano: "Il risultato finale delle elezioni potrebbe essere diverso dal voto iniziale in quanto lo scrutinio durerà per giorni o settimane dopo la chiusura dei seggi”, scrive il social di Zuckerberg. Nel suo post Trump aveva scritto: "Andiamo alla GRANDE, ma stanno cercando di RUBARE le elezioni. Non glielo lasceremo mai fare. I voti non possono essere espressi dopo la chiusura dei seggi!".
Tra Trump e i social media è in corso da mesi una dura battaglia sulla legge che regolamenta i social e i contenuti pubblicati. In più occasioni il presidente Usa ha minacciato di abolire la Sezione 230, una norma che consente ai social di non essere ritenuti responsabili dei contenuti pubblicati da terzi.
I due social lo scorso settembre hanno adottato misure specifiche per evitare la diffusione di post che annunciano prematuramente la vittoria di uno dei due candidati alla Casa Bianca. E le segnalazioni al post di Trump sembrano effetto di quella decisione.
Dal 17 settembre, le misure anti-disinformazione di Twitter segnala direttamente gli annunci prematuri di vittoria alle elezioni, consentendone addirittura la rimozione ai moderatori. Approccio simile quello di Facebook, ma più moderato: il social di Mark Zuckerberg ha deciso comunque di etichettare i post sulle elezioni reindirizzando gli utenti a pagine curate dallo stesso social insieme a un pool di fact checker, responsabili di contenuti ritenuti autorevoli e terzi. Facebook inoltre ha bloccato le pubblicità sui post elettorali.
Lo staff elettorale del presidente Usa, Donald Trump, ha reagito con veemenza alla decisione di Facebook e Twitter di 'bollare' come "fuorvianti" il 'tweet' del presidente che accusa i democratici di voler "rubare" le elezioni.
Il direttore comunicazioni di Trump 2020, Tim Murtaugh, ha detto che "Silicon Valley continua nella sua missione di censurare e silenziare al presidente degli Stati Uniti".