AGI - “Il multilateralismo come lo vediamo oggi è in forte crisi, e lo era già prima del Covid, la pandemia ha aggravato di molto questo processo”. Lo sostiene in un colloquio con Il Sole 24 Ore Giampiero Massolo, presidente di Ispi e Fincantieri, ambasciatore, già segretario generale della Farnesina e direttore del Dis, colloquio incentrato sulla constatazione che la Cina rimbalza e riprende la corsa alla crescita mentre in Occidente il virus riesplode.
Osserva Massolo: “Il multilateralismo, al di là della pubbliche professioni di fede, vene trasformato dentro questa battaglia per una supremazia, che per adesso è ancora degli Usa, ma che la Cina vorrebbe acquisire”.
Siamo dinanzi ad una nuova guerra fredda? Per Massolo quel che entra in gioco “è la strategia di penetrazione di Pechino in quegli organismi sovranazionali deputati alla definizione degli standard a cui tutti i paesi che vogliono agire in campo globale si devono adeguare”. La Cina, sostiene il diplomatico, “è stata molto accorta nell’agire all’interno di queste organizzazioni rispetto agli Usa e all’Europa, che non sono state distratte, ma certamente hanno in qualche modo subito un’iniziativa lungimirante della Cina”. Una strategia che, secondo Massolo, “ha riguardato un po’ tutti i campi, basti pensare all’Oms e alla sua azione durante la pandemia”.
Che fare, allora? Secondo Massolo “dobbiamo correre ai ripari e agire” perché “prima che questo ambito era sostanzialmente un monopolio delle democrazie industrializzate e la Cina un paese in via di sviluppo” ma ora “le cose sono cambiate” in quanto “l’Occidente è ancora in vantaggio ma la Cina è molto pragmatica” e se prima “è sempre stata al margine dell’Iso, governata da Usa e Europa, ebbene nel 2008 è divenuta membro permanente, nel 2013 è entrata nel board esecutivo, quindi nel governo, e nel 2015 per un triennio ha avuto la presidenza”. Ciò che fa dire al presidente di Fincantieri che “questa è la dimostrazione lampante di un uso molto sagace del multilateralismo”.
Anzi, aggiunge Massolo, “io credo che una carica di questo tipo valga molto di più di un missile intercontinentale, perché lì si fanno le regole”. Morale? “L’Europa dovrebbe, in uno spirito di coesione, rinsaldare l’alleanza con gli Stati Uniti per non ritrovarsi da sola” e - in questo quadro - “negoziare con Pechino in tutti i campi dove è necessario agire”.