AGI - La procura di Istanbul ha ottenuto un nuovo rinvio a giudizio per Osman Kavala, filantropo, difensore e promotore di diritti umani, in carcere in Turchia, con l'accusa di aver sostenuto il fallito colpo di Stato del 15 luglio 2016. Kavala rischia l’ergastolo ostativo. L'ergastolo è stato chiesto anche per il ricercatore americano Henri Barkey, accusato di spionaggio, che si trova però all'estero ed è de facto fuori dal processo.
Il filantropo ha trascorso in carcere più di mille giorni e il prossimo 1 novembre ricorre il terzo anniversario della sua carcerazione. Kavala era già stato rinviato lo scorso 6 febbraio a giudizio nel processo per le proteste del 2013 per il parco Gezi, che secondo il pubblico ministero puntavano a rovesciare il governo; proteste, secondo il pm, dirette dallo stesso Kavala. Il pm aveva chiesto l’ergastolo per lo stesso Kavala e altri due imputati, Yigit Aksakoglu e Mucella Yapici, questi ultimi due ora liberi e prosciolti.
Lo scorso 18 febbraio la corte di Istanbul aveva ordinato la liberazione di Kavala, poi non avvenuta a causa di un appello presentato dall'accusa e accolto il giorno dopo, seguito da un secondo ordine di detenzione nei confronti del filantropo. Gli altri 13 imputati, alcuni avvocati e diversi attivisti. rischiavano invece pene tra i 15 e i 20 anni. Nello stesso processo, tra gli imputati giudicati in contumacia, spicca il nome dell'ex direttore del quotidiano Cumhuriyet, Can Dundar, esule in Germania.
Lo scorso 10 dicembre la Corte europea dei diritti umani con sede a Strasburgo aveva dichiarato illegittima la detenzione di Kavala, rilevando violazioni dei suoi diritti e intimando ad Ankara di scarcerarlo. La Turchia ha ritenuto non vincolante la decisione della corte con sede a Strasburgo. Da sempre interlocutore dell'Europa, Kavala è il fondatore dell'organizzazione Anadolu Kultur e si è distinto nella promozione dell'arte e della cultura nonché nella lotta alla violazione dei diritti dell’uomo.