AGI - "Voi mi chiamate Sophie ma di fronte avete Mariam, sono musulmana". Così si è presentata Sophie Petronin, la 75enne francese liberata dopo quasi quattro anni di prigionia nella mani dei jihadisti nel Mali. E' stata accolta dal presidente, Emmanuel Macron, sulla pista della base aerea di Villacoublay a Sud di Parigi poco dopo mezzogiorno.
Era l'ultima francese tenuta in ostaggio e il capo dell'Eliseo ha voluto celebrare la sua liberazione con un tweet: "I francesi sono felici con me di rivederla cara Sophie Pétronin. Benvenuta a casa!", ha scritto.
Ma non sono mancate le polemiche. In particolare dall'opposizione di estrema destra. Poco prima del rientro di Petronin, Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, aveva chiesto al governo di informare i partiti e i parlamentari "delle condizioni che hanno portato al rilascio degli ostaggi".
Si parla infatti di uno scambio di prigionieri che potrebbe aver favorito la liberazione anche di pericolosi terroristi. "I nostri soldati combattono in Mali da molti anni. Alcuni dei loro compagni sono morti in combattimento. Non dovremmo mai scendere a compromessi con l'islamismo e consentire il rilascio dei jihadisti, con il rischio di esporre ulteriormente i nostri eserciti già duramente colpiti", ha twittato.
Ma la notizia in Francia ha riguardato la scelta di fede dell'anziana cooperante. "Pregherò per il Mali, implorerò le benedizioni e la misericordia di Allah, perché sono musulmana", ha dichiarato. Delle sua prigionia ha raccontato di essere stata trattata, tutto sommato, bene. "A volte il tempo sembrava non passare, ma mi sono dedicata alla preghiera. Per me è stato un ritiro spirituale. Facevo qualche passeggiava, mangiavo e bevevo acqua sempre fresca", ha spiegato circondata dai suoi nipotini.
Damien Rieu, assistente parlamentare dell'eurodeputato Philippe Olivier (Rn), e consigliere di Marine Le Pen, ha proposto su Twitter di "rimandare indietro" dai suoi carcerieri, la signora Petronin. "Abbiamo liberato 200 criminali jihadisti che torneranno a spareranno ai nostri soldati e speso 10 milioni di euro per lei, ma si converte all'Islam e vuole tornare in Mali. Riportate Sophie Petronin ai suoi carcerieri", ha scritto
L'ex braccio destro di Marine Le Pen, Florian Philippot, si è detto "scioccato" dal fatto che la signora Pétronin "non abbia speso una sola parola per la Francia e per i nostri soldati durante il suo rilascio che metterà fisicamente in pericolo i nostri uomini là, così come un certo numero di maliani con i 200 jihadisti rilasciati".
Sophie Pétronin fu rapita il 24 dicembre 2016 a Gao (nel Mali settentrionale), dove viveva da anni ed era a capo di un'organizzazione che offriva assistenza ai bambini.