AGI - Il fortunatissimo videogioco Fortnite non tornerà disponibile sui dispositivi Apple prima dell'estate 2021, a meno che nel frattempo la società produttrice del gioco, Epic Games, non abbandoni la battaglia legale ingaggiata contro il colosso di Cupertino. Il giudice distrettuale di San Francisco, Yvonne Gonzalez, ha così respinto il ricorso di Epic Games, che aveva chiesto di costringere Apple a consentire nuovamente l'installazione di Fortnite sul suo sistema operativo per dispositivi mobili, iOS.
Lo scorso agosto Epic Games aveva cercato di aggirare, con un aggiornamento, il sistema di pagamento delle commissioni su iOS giudicando una cifra "troppo alta" il 30% raccolto da Apple sulle transazioni dei clienti tramite l'App Store e bollando come "tiranniche" le pratiche commerciali dell'azienda. Apple aveva reagito bandendo immediatamente Fortnite dall'App Store. I possessori di iPhone e iPad non sono quindi più in grado di scaricare il gioco o gli aggiornamenti che ne consentono il corretto funzionamento.
Per il giudice è Epic Games ad aver violato il contratto
Il giudice Gonzalez aveva già allora dato ragione ad Apple, ritenendo l'iniziativa di Epic Games un'evidente violazione del contratto. Il successivo ricorso è stato respinto secondo il principio per cui "le lesioni autoinflitte non costituiscono un danno irreparabile". "Epic Games non ha mai spiegato in modo soddisfacente la propria foga, a parte esprimere il suo disprezzo per la situazione. L'attuale impasse è colpa sua", si legge nel verdetto del giudice. Gonzalez ha pertanto invitato Epic Games a riprendere ad utilizzare i sistemi di pagamento di Apple. "Nessuno perderebbe la faccia se l'obiettivo è proteggere i consumatori, i giocatori di Fortnite", ha proseguito il magistrato, sottolineando come l'unica soluzione "ragionevole" per Epic Games sia tornare ad accettare i termini del contratto iniziale di Apple.
Gonzalez ha avvertito che, alla luce del suo calendario, la causa non potrà essere portata in tribunale prima del luglio 2021, auspicando che nel frattempo Epic Games torni sui suoi passi.
Apple ha spiegato in numerose occasioni che la commissione del 30% è in linea con gli standard del settore e viene utilizzata per garantire il corretto funzionamento dell'App Store e la sicurezza degli utenti. Epic Games non è però più sola nella sua crociata e ha unito le forze con una dozzina di aziende, tra cui Deezer e Spotify, riunite sotto lo stendardo "Coalition for App Fairness" con l'obiettivo di cambiare le politiche dei sistemi operativi iOS e Android, accusati di essere allo stesso tempo arbitri e parti in causa e di privilegiare i prodotti delle case madri a scapito della concorrenza.