AGI - Il presidente Usa, Donald Trump, continua a migliorare e, se continua così, potrebbe addirittura uscire domani e tornare a lavorare alla Casa Bianca. Tuttavia gli è stato dato uno steroide, il dexamethasone (un cortisteroide che l'Oms consiglia solo nei "casi gravi" di Covid-19) perché -hanno spiegato i medici- venerdì e sabato ha avuto due cali, seppur temporanei, nei livelli di ossigeno nel sangue.
"Sul coronavirus sono andato alla vera scuola e ho imparato la lezione" ha detto in un nuovo video prima di sorprendere i suoi sostenitori accampati fuori dal Walter Reed, uscendo in auto per salutarli.
Al terzo giorno del suo ricovero al Walter Reed Military Medical Center di Washington, i medici hanno cercato di fare chiarezza sulle condizioni del presidente Trump, dopo il caos creato sabato dalla Casa Bianca. Il suo medico personale, Sean Conley, ha riconosciuto che venerdì Trump ha avuto la febbre alta e ha confermato che al presidente è stato dato ossigeno supplementare, mentre era ancora alla Casa Bianca
. È un passo spesso compiuto nei casi più gravi di coronavirus: Conley il giorno prima aveva evitato di ammetterlo, ma la notizia era trapelata. "Non volevo fornire alcuna informazione che potesse indirizzare il corso della malattia in un'altra direzione e cosi' facendo è venuto fuori che stiamo cercando di nascondere qualcosa, il che non era necessariamente vero", ha aggiunto sibillino.
Parole che certo non hanno rassicurato tutti. La speaker della Camera, Nancy Pelosi, si è detta preoccupata che le informazioni date dai sanitari "debbano essere approvate dal presidente: il che - ha osservato - non è molto scientifico".
In realtà, Conley ha spiegato che "come per qualsiasi malattia, ci sono frequenti alti e bassi". E Trump si è già anche alzato, come ha raccontato un altro dei medici, Brian Garibaldi: "Il nostro programma per oggi è di farlo mangiare e bere, farlo alzare dal letto. Se continua ad apparire e a sentirsi bene come oggi, la nostra speranza è di pianificare una dimissione già domani verso la Casa Bianca dove potrà continuare le sue cure".
Il video del presidente: "Voglio essere in prima linea"
In attesa di tornare alla Casa Bianca, il presidente si è voluto riprendere la scena 'da par suo'. Con indosso una giacca blu, gemelli e una spilla con la bandiera americana, ma senza cravatta e più pallido del solito, nella notte italiana è riapparso in un video di quattro minuti postato su Twitter: ha detto di sentirsi "molto meglio ora" e ha promesso che riprenderà "al più presto" la campagna elettorale "da dove è stata interrotta".
"Non avevo scelta perché non volevo restare alla Casa Bianca chiuso in una stanza senza poter vedere nè parlare con nessuno. Voglio essere in prima linea: questa è l'America, questa è la nazione più grande e potente del mondo. Non potevo limitarmi a stare chiuso in una stanza e aspettare che succedesse quello che doveva succedere. Un leader deve affrontare i problemi. Dovevo fare qualcosa e questo è quello che andava fatto".
Poi, di buon mattino, ha anche 'twittato', innanzitutto ringraziando quel manipolo di fedelissimi che da venerdì sera, con clacson, slogan e bandiera, sono la coreagrafica cornice all'esterno dell'ospedale militare: "Grazie davvero".
C'è chi dice che sia insoddisfatto di come i suoi uomini hanno gestito finora la malattia, non solo per le notizie contrastanti, ma anche perché in qualche modo hanno drammatizzato la situazione. Trump sarebbe furioso con il capo di gabinetto della Casa Bianca, Mark Meadows, che ieri subito dopo il briefing dei sanitari - che avevano dato una valutazione ottimistica delle condizioni del 'commander in chief'- ha contraddetto la loro versione. La questione è stata sollevata anche durante l'odierno briefing: Conley ha spiegato che le parole di Meadows sono state "fraintese" e che comunque il 'Chief of Staff' della Casa Bianca si riferiva alle condizioni di Trump prima che fosse ricoverato in ospedale.
L'effetto sulla campagna elettorale
E ormai, a meno di un mese dal voto, resta da capire cosa accadrà della campagna elettorale. Lo staff della campagna di Joe Biden è pronto a riprendere i dibattiti se Trump davvero dovesse lasciare il Walter Reed Hospital già domani. Biden chiaramente vuole cavalcare l'onda: la malattia non sembra giocare a favore della popolarità del presidente perché la maggioranza degli americani, stando a un sondaggio Reuters/Ipsos, pensa che avrebbe potuto evitare il contagio se avesse considerato il virus più seriamente. Secondo la rilevazione - che è stata fatta tra il 2 e il 3 ottobre, quindi dopo l'annuncio che il presidente si era contagiato - il candidato democratico ha a suo favore il vantaggio più ampio dell'ultimo mese: 51% contro il 41%, un vantaggio di 10 punti, con 1 o 2 punti in più rispetto a quello che aveva nelle scorse settimane.
Sul fronte di Trump, si è preparati anche allo scenario peggiore: Steve Cortes, uno degli organizzatori della campagna, si è detto ottimista sulla ripresa del presidente, ma ha aggiunto che intanto la campagna non si ferma. "Il movimento Maga è più grande del solo presidente Trump. Lui è essenziale, ovviamente, ma non è l'unico elemento chiave del movimento Maga". Maga è l'acronimo in inglese dello slogan piu' popolare di Trump, "Make America Great Again". Scenderà in campo Pence, che oggi di nuovo è risultato negativo al tampone.