AGI. - "Vaccino per tutti e si eviterà il disastro». Esordisce così Bill Gates, il fondatore di Microsoft, in un’articolo che compare sulla prima pagina del Corriere della Sera. Per Gates, proprio “grazie a questo enorme passo avanti, il mondo avrà finalmente la possibilità di eradicare la minaccia della pandemia e tornare alla vita normale” e, “poiché sarà possibile vaccinarsi contro la malattia, i governi potranno revocare tutte le misure di distanziamento sociale, la gente smetterà di usare la mascherina e l’economia globale ritroverà il suo slancio”.
Miliardi di dosi
Però attenzione, avverte Gates: “L’eradicazione della malattia non avverrà automaticamente” e, per raggiungere questo scopo, “occorre assicurarsi che vi sia l’effettiva capacità di produrre miliardi di dosi di vaccino, trovare i finanziamenti per realizzarla e individuare le strategie più idonee per la sua distribuzione”.
Gli accordi con Big Farma
Poi Gates osserva: “In questo momento, la maggior parte della produzione vaccinale è già destinata ai Paesi più ricchi, che hanno siglato accordi con le società farmaceutiche, assicurandosi il diritto all’acquisto di miliardi di dosi non appena saranno prodotte”. E si chiede: ”Ma che ne sarà dei Paesi a reddito medio-basso?”.
Paesi poveri
Secondo Bill Gates, “si tratta di una schiera di Paesi che vanno dal Sud Sudan al Nicaragua e al Myanmar, i quali, pur ospitando quasi la metà della popolazione terrestre, non hanno un potere d’acquisto tale da stipulare accordi vantaggiosi con le società farmaceutiche. Allo stato dei fatti, questi Paesi saranno in grado di immunizzare, nella migliore delle ipotesi, solo il 14 percento della loro popolazione”.
La prevenzione possibile
Perciò avverte: "Il vaccino trasforma il Covid-19 in una malattia prevenibile, e nessuno deve morire per una malattia prevenibile semplicemente perché il Paese in cui vive non è in grado di assicurarsi le forniture vaccinali necessarie. Ma, a prescindere dai principi morali, lo scenario di un ‘vaccino riservato esclusivamente ai Paesi ricchi’ non è meno problematico”, pertanto “una volta assicurata la capacità produttiva e reperiti i finanziamenti, occorre rafforzare i servizi sanitari, per garantire personale e infrastrutture in grado di distribuire i vaccini alla popolazione mondiale”, conclude il fondatore di Microsoft.