AGI - "Non è stata raggiunta l'unanimità richiesta" tra i ministri degli Esteri sulle sanzioni ai responsabili della repressione delle proteste in Bielorussia, più volte annunciate dall'Ue. Lo ha reso noto l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, al termine del Consiglio Affari esteri. Il 'no' di uno o piu' ministri alla richiesta di sanzioni impedisce, per il momento, la misura restrittiva. "Il tema sarà discusso piu' tardi questa settimana dai leader", riuniti al vertice del Consiglio europeo di giovedì e venerdì.
L'assenza di Nicosia
"Cipro non ha partecipato", ha ammesso Borrell, ricordando che Nicosia e' d'accordo sulle sanzioni contro la Bielorussia, ma insiste che allo stesso tempo vengano approvate misure restrittive contro la Turchia, per le perforazioni illegali nel Mediterraneo orientale. "Di fatto - ha aggiunto l'Alto rappresentante - l'adozione delle sanzioni oggi non era neppure all'ordine del giorno", perche' questa situazione era gia' emersa alla riunione dei 27 ambasciatori di venerdi'. "Oggi abbiamo avuto una discussione politica, dove tutti hanno riconosciuto" la necessita' di adottare sanzioni nei confronti della Bielorussia. "Credo che il prossimo consiglio Esteri, debba assolutamente approvarle, perche' e' in gioco la credibilita' dell'Unione europea. Sara' la discussione dei leader ad aprire la porta" affinche' questo possa accadere. Borrell ha poi ricordato che l'Ue "non riconosce la legittimita' democratica di Lukashenko, perche' i risultati elettorali sono stati falsificati". Intanto il ministro degli Esteri cipriota, Nikos Christodoulides, ha detto al riguardo: "La nostra reazione a qualsiasi tipo di violazione dei nostri valori e principi fondamentali non puo' essere a la carte'. Deve essere coerente".