AGI - L'eroe che ha ispirato il film "Hotel Rwanda", sul genocidio dei Tutsi del 1994, è stato formalmente accusato di terrorismo, omicidio e finanziamento della ribellione da un tribunale della capitale Kigali. La polizia ruandese aveva annunciato a fine agosto l'arresto di Paul Rusesabagina, un veterano oppositore del presidente Paul Kagame che dal 1996 viveva in Belgio e negli Stati Uniti.
"Hotel Rwanda" racconta come l'uomo riuscì a salvare più di mille vite, nel bel mezzo di un genocidio che ha causato circa 800.000 morti tra aprile e luglio 1994, in particolare tra la minoranza Tutsi, ma anche tra gli hutu moderati, secondo l'Onu.
Rusesabagina è arrivato in tribunale circondato dai suoi avvocati e in mezzo a un folto gruppo di agenti di polizia. Il presidente del tribunale ha letto le 12 accuse contro l'imputato, tra cui terrorismo, formazione e finanziamento di miliziani, omicidio e incendio doloso. Rusesabagina, che indossava una mascherina, una giacca a scacchi e pantaloni color cachi, non ha parlato in tribunale; l'hanno fatto i suoi avvocati, che hanno respinto le accuse. "Le accuse contro il mio cliente non sono valide", ha detto il suo avvocato David Rugaza al tribunale di Kagaram, a sud-est di Kigali.
Dall'esilio, Rusesabagina ha fondato il Movimento ruandese per il cambiamento democratico (MRCD), che secondo il governo ha un braccio armato: il Fronte di liberazione nazionale (FLN), un gruppo considerato terrorista dal governo. Molti ruandesi hanno continuato a considerarlo un eroe fino alla pubblicazione della sua autobiografia nel 2006, estremamente critica nei confronti del regime. La sua famiglia sostiene che sia stato vittima di una campagna di "diffamazione".
I sopravvissuti del Thousand Hills Hotel lo hanno accusato di aver approfittato delle loro sofferenze e di aver abbellito la storia, sostenendo che non era l'eroe altruista incarnato dall'attore americano Don Cheadle.