AGI - Jacob Blake non è più ammanettato al suo letto d'ospedale, le denunce nei suoi confronti sono state ritirate e la polizia ha smesso di sorvegliarlo in ospedale. Lo ha dichiarato alla Cnn l'avvocato della famiglia del giovane afroamericano ferito con sette colpi di pistola alla schiena durate l'arresto a Kenosha, nel Wisconsin.
Un episodio che ha rinfocolato i disordini razziali che vanno avanti in tutti gli Stati Uniti dall'uccisione di George Floyd da parte di un agente di polizia. La scoperta che Blake era ammanettato al letto d'ospedale nonostante fosse paralizzato dalla vita in giù a causa delle ferite d'arma da fuoco, aveva suscitato una ondata di indignazione generale.
Il fatto era stato denunciato dallo zio dell'uomo. Secondo quest'ultimo, il padre di Blake è andato a visitare il figlio nell'ospedale di Wauwatosa affermando che gli si era "spezzato il cuore" nel vedere il figlio ammanettato. "È paralizzato, non può camminare e l'hanno ammanettato al letto. Perché?", ha detto Justin Blake all'emittente.
Intanto, la polizia di Kenosha ha dichiarato che Blake aveva un coltello e ha fatto resistenza con gli agenti. Secondo quanto riportato dalla Ap, I poliziotti si trovavano lì a seguito di una denuncia perché Blake stava tentando di rubare le chiavi e il veicolo del denunciante.
Il passante che ha ripreso la sparatoria, il 22enne Raysean White, ha detto di aver visto Blake litigare con tre agenti e di averli sentiti urlare: "Lascia cadere il coltello! Lascia cadere il coltello!" prima che scoppiassero gli spari, ma di non aver visto nessuno coltello e non aveva provocato gli agenti. I quali, sostiene invece la ricostruzione della polizia, hanno fatto più richieste a Blake di far cadere il coltello, ma non ha collaborato. Nemmeno il taser è servito a immobilizzarlo. Quando Blake ha aperto la portiera del veicolo (con i tre figli seduti sul sedile posteriore), l'agente Sheskey ha aperto il fuoco.