AGI - Mentre il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, invita la polizia a usare meno violenza sui manifestanti, dopo sei giorni di dura repressione delle proteste di piazza contro la sua rielezione, numerose persone arrestate risultano ancora irrintracciabili dai loro familiari e si moltiplicano le testimonianze di vere e proprie torture nelle carceri.
La situazione è così drammatica che il sito indipendente di informazione Tut.by ha lanciato un progetto per raccogliere informazioni sui 'desaparecidos' delle proteste bielorusse. "Un elenco, con breve descrizione e foto, delle persone scomparse e il cui destino è ancora sconosciuto", si legge sul sito, che inviata chiunque abbia informazioni a contattare uno specifico numero di telefono e dà la possibilità a chi "sta cercando un parente o una persona vicina scomparsa" di aggiungere il suo nome al triste elenco.
Regna l'incertezza anche sul numero dei manifestanti ricoverati in seguito ai violenti scontri con le forze di sicurezza, nelle strade di Minsk e in altre città del Paese. Sia siti indipendenti bielorussi che media internazionali hanno parlato con le vittime della repressione nelle piazze, ma anche con chi è stato arrestato e rilasciato.
Racconti e immagini parlano di ecchimosi e lesioni diffuse su tutto il corpo e torture psicologiche, Amnesty International ha denunciato che i centri di detenzione sono diventati "camere di tortura".