AGI - La Spagna chiude le discoteche e la Grecia, in piena stagione estiva, pone restrizioni per bar e ristoranti. Sono solo due delle nazioni che tornano a varare nuove restrizioni igienico-sanitarie alla luce del recente rimbalzo dei contagi che fa temere una possibile seconda ondata.
Obbligo di mascherina per strada, nuove chiusure, divieti e restrizioni tornano in vigore in un numero sempre crescente di Paesi, in America latina, Europa, Medio Oriente e Asia.
Europa
La Spagna chiude le discoteche e riduce gli orari di bar e ristoranti, che resteranno aperti fino all'una di notte. Introdotto a livello nazionale anche il divieto di fumare all'aperto se non viene rispettata la distanza di un metro. La Gran Bretagna ha ripristinato la quarantena per i viaggiatori provenienti dalla Francia a causa di un aumento dei contagi da coronavirus nel Paese transalpino. Il governo francese si è detto "rammaricato" per la decisione di Londra e ha annunciato che imporrà una "misura di reciprocità" per in viaggiatori in arrivo da Gran Bretagna. La quarantena per chi arriva nel Regno Unito riguarda già Spagna, Andorra, Belgio, Bahamas e ora anche Paesi Bassi, Monaco, Malta,Turks & Caicos e Aruba.
In Germania, a Berlino, le autorità hanno chiuso una scuola in via precauzionale. Le lezioni erano ricominciate lunedì, senza la distanza minima di 1,5 metri ma con l'obbligo della mascherina, anche se non durante le lezioni. A preoccupare, di fronte all'incremento del numero di casi registrato negli ultimi giorni, è il fatto che sono soprattutto i giovani a contagiarsi. Il governo tedesco ha poi inserito Bucarest e alcune regioni della Romania nell'elenco delle zone considerate ad alto rischio Covid, costringendo il ministro del Lavoro a cancellare una visita nella capitale rumena.
In Grecia, almeno fino al 17 agosto, sull'isola di Poros, vicina ad Atene, vige un coprifuoco notturno per tutti i ristoranti e i bar e il divieto a tenere fiere e mercati all'aperto. Inoltre sono vietati assembramenti con più di 9 persone, anche all'interno delle abitazioni. È obbligatorio indossare le mascherine. Misure prese anche nell'ambito della "settimana del risveglio" sul Covid-19 decise nei giorni scorsi dal governo, dopo un costante aumento delle infezioni.
In Scozia, nella città di Aberdeen, pub e ristoranti sono chiusi dalle 17 locali mentre i residenti non possono allontanarsi oltre gli 8 chilometri da casa. Le misure varate dalla premier Nicola Sturgeon sono un tentativo di contenere un nuovo focolaio.
In Francia, Parigi e il dipartimento delle Bouches-du-Rhone sono stati classificati come aree di "circolazione attiva" del coronavirus, il che consente ai loro prefetti di adottare ulteriori misure per arginare la pandemia, in consultazione con i funzionari locali. Del resto decine di città tra cui Lione, Bordeaux, Marsiglia, Lille, Tolosa e Nizza, hanno introdotto l'obbligo di indossare la mascherina per strada. Un provvedimento che riguarda anche alcuni quartieri di Parigi. La maratona della capitale, prevista per il 15 novembre, è stata annullata, mentre il divieto di raduni di oltre 5 mila persone è stato prorogato fino al 30 ottobre. I ministri dell'Economia e del Lavoro hanno avviato consultazioni con i vari settori di attività per cercare di generalizzare più possibile l'uso della mascherina sul posto di lavoro.
L'Austria potrebbe emettere un avviso di viaggio per la Croazia. In Belgio, nei 19 comuni della regione di Bruxelles è obbligatorio indossare mascherine. Un provvedimento già vigente dall'11 luglio nella maggior parte dei luoghi pubblici, ma ora esteso all'intero territorio regionale.
In Finlandia il governo consiglia ai suoi cittadini per la prima volta di usare le mascherine e di tornare al telelavoro quando possibile. La Repubblica Ceca ha inserito la Spagna - ad eccezione delle isole Canarie - tra i Paesi a maggior rischio contagio Covid. Chiunque arrivi dalla Spagna dovrà sottoporsi a un test diagnostico oppure mettersi obbligatoriamente in quarantena.
America Latina
L'America Latina e i Caraibi sono la regione più colpita al mondo, con in testa il Brasile e i suoi oltre 105.463 morti, seguito dal Messico, a quota 55.293. In Perù, terzo Paese della triste classifica con 25.648 decessi e un record di 8.875 casi nelle ultime 24 ore, il governo ha decretato il confinamento domenicale per impedire le riunioni di famiglia, diventate la prima causa di contagio. In Venezuela lo stop ai voli commerciali è stato prorogato per il quinto mese consecutivo: un provvedimento che rientra nello stato di allerta decretato dal presidente Nicolas Maduro, mentre continua il confinamento in vigore dal 16 marzo.
Medio Oriente
Da oggi e per i prossimi sette giorni la Giordania lascerà chiuso il principale valico di frontiera terrestre con la Siria, quello di Jaber. Una decisione presa dal ministro degli Interni sulla base delle raccomandazioni di un comitato governativo che supervisiona i confini e gli aeroporti. Il recente picco nella trasmissione locale di casi di Covid-19 è stato imputato al vicino settentrionale.
In Turchia, dove ogni giorno si registra oltre un migliaio di nuovi casi, è slittata di un mese la riapertura di scuole e università, prevista per il 31 agosto. A quella data la didattica a distanza sarà la norma e le autorità sperano in un ritorno progressivo in aula dal 21 settembre, solo se la situazione sanitaria migliorerà.
Asia e Oceania
In Australia, il confine del Territorio del Nord resterà chiuso ai visitatori provenienti da altre zone del Paese colpite dal coronavirus per altri 18 mesi, almeno fino al 2022. Una restrizione varata da Michael Gunner, governatore dello Stato più disabitato e più fragile dell'Australia, anche per tutelare le storiche comunità aborigene.
In Nuova Zelanda, per circoscrivere il crescente focolaio di Auckland, la più grande città del Paese è confinata per tre giorni, ma la premier Jacinda Arden potrebbe prorogare il lockdown e decretare il massimo livello di emergenza. A causa dell'insorgere del nuovo focolaio potrebbero anche slittare le elezioni legislative previste per il 19 settembre.
La Corea del Nord - che finora non ha ufficialmente registrato alcun caso di Covid-19 sul proprio territorio - ha rafforzato le misure igienico-sanitarie: maggiori controlli della temperatura, mascherine e soluzioni idroalcoliche messe a disposizione degli utenti dei trasporti pubblici a Pyongyang.