AGI - In Bielorussia, se suoni la canzone sbagliata rischi il carcere. È successo ai dj Kirill Galanov e Vladislav Sokolovsky, che giovedì in piazza Kiev a Minsk, durante un evento organizzato dalle autorità locali, hanno suonato la canzone della leggenda del rock sovietico Viktor Tsoi, 'Peremen' (cambiamento), diventata l'inno delle manifestazioni di piazza guidate dalla popolare candidata di opposizione alle presidenziali di domenica, Svetlana Tikhanovskaya.
Un tribunale di Minsk ha condannato Galanov a 10 giorni di detenzione, giudicandolo colpevole di 'vandalismo' e 'disobbedienza alle forze dell'ordine' mentre a Sokolovsk sono stati comminati otto giorni solo per 'vandalismo'. Lo riferisce la stampa locale.
Si tratta di un segnale dell'ennesimo segnale di nervosismo del potere, che ha fatto di questa campagna elettorale la piu' brutale in termini di repressione delle voci critiche. Altro esempio di come la contestazione al presidente Lukashenko stia andando ben oltre le manifestazioni di piazza e' il fatto che la Federazione calcistica bielorussa abbia rimandato a data da destinarsi, due partite del campionato previste a Minsk per oggi e domani.
Il motivo ufficiale è stato "cause di forza maggiore", ma secondo alcuni il regime non voleva si ripetesse la scena di ieri al match Shakhter-Dinamo, in cui i tifosi dagli spalti hanno scandito lo slogan 'Lunga vita alla Bielorussia', usato dall'opposizione e definito dalle autorita' come "contro lo Stato".
Intanto, Lukashenko affronta anche la defezione di diversi artisti russi e bielorussi che - secondo quanto riferiscono alcuni canali Telegram anti-governativi - si sono rifiutati di partecipare ai concerti gratuiti in programma nel Paese domani, nella cosiddetta 'giornata del silenzio' elettorale, alla vigilia della consultazione di domenica.