AGI - Il mondo alla rovescia: stavolta è Facebook che ha fatto causa all'Unione Europea per aver richiesto informazioni al di là del necessario, inclusi dettagli altamente personali, nell'ambito delle indagini di Bruxelles sui dati e sul mercato dell'azienda californiana.
Lo riferisce la Cnbc, ricordando che, dallo scorso anno, Facebook è nel mirino delle autorità europee per la concorrenza, con un'indagine focalizzata sulla sua enorme miniera di dati e un'altra sul mercato online lanciato nel 2016 e utilizzato da 800 milioni di utenti in 70 paesi per acquistare e vendere oggetti.
Per questo, il social network ha fornito nel tempo 315 mila documenti alla Commissione europea. Ora però Menlo Park ha sollevato obiezione e ha citato in giudizio Bruxelles.
"La natura eccezionalmente ampia delle richieste della Commissione significa che dovremmo consegnare documenti prevalentemente irrilevanti che non hanno nulla a che fare con le indagini della Commissione, comprese informazioni personali altamente sensibili come le informazioni mediche dei dipendenti, i documenti finanziari personali e le informazioni private di membri della famiglia dei dipendenti", ha spiegato Tim Lamb, responsabile dell'ufficio legale di Fb. "Riteniamo che simili richieste debbano essere esaminate dalle Corti europee", ha aggiunto. L'Ue ha fatto sapere che si difenderà in giudizio.