"Nemici dell'Islam". Con queste parole il ministero degli Esteri di Ankara ha reagito alle critiche giunte dal premier greco, Kyriakos Mitsotakis, che aveva definito "un affronto alla civiltà del ventunesimo secolo" la conversione in moschea di Santa Sofia e la prima preghiera islamica che ha avuto luogo ieri all'interno della struttura.
"Ancora una volta la Grecia ha dimostrato la sua inimicizia nei confronti della Turchia e dell'Islam, utilizzando il pretesto della prima preghiera a Santa Sofia", si legge nel comunicato come riferito dal portavoce del ministero degli Esteri, che ha condannato "con forza", le critiche giunte da Atene.
Santa Sofia, ormai divenuta moschea a tutti gli effetti, rimarrà aperta 24 ore tutti i giorni, ha deciso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha dato istruzioni in questo senso, per dare la possibilità a tutti i fedeli di recarsi in preghiera in quella che è stata un museo per gli ultimi 86 anni, prima che una decisione del consiglio di stato turco annullasse il decreto del 1934 che l'aveva resa il monumento più visitato della Turchia.